Manifestazione pro Ue a Tbilisi nel 2022 © EvaL Miko/Shutterstock

Manifestazione pro Ue a Tbilisi nel 2022 © EvaL Miko/Shutterstock

La scorsa settimana la Commissione europea ha deciso di raccomandare lo status di paese candidato per la Georgia. Ma se la maggior parte dei cittadini georgiani festeggia, la strada da percorrere rimane lunga e difficile

14/11/2023 -  Onnik James Krikorian Tbilisi

La decisione della Commissione europea di raccomandare lo status di paese candidato per la Georgia ha colto molti di sorpresa la settimana scorsa. Da un sondaggio condotto nei giorni scorsi dal Caucasus Research Resource Center (CRRC) con sede a Tbilisi è emerso che, nonostante l’ampio sostegno all’adesione all’UE, solo il 33% degli intervistati riteneva che l’avrebbe ottenuto. A differenza di Ucraina e Moldavia, che hanno ottenuto lo status di paesi candidati nel giugno dello scorso anno, alla Georgia è stato invece richiesto di affrontare prima 12 priorità .

Nonostante alcuni progressi verso questi obiettivi, solo tre priorità hanno soddisfatto in una certa misura Bruxelles e la Georgia deve ora affrontare i restanti nove punti di preoccupazione. In un ambiente sempre più teso e polarizzato, con Tbilisi cauta nel non infastidire Mosca, permangono anche accuse secondo cui il governo avrebbe invece cercato un rifiuto. La presidente georgiana Salome Zourabishvili ha addirittura invitato l'opinione pubblica a riunirsi davanti al palazzo presidenziale la sera della decisione, possibilmente per festeggiare la concessione dello status o per protestare in caso contrario.

Zourabishvili, ora isolata dalle stesse autorità che avevano facilitato la sua ascesa alla presidenza, è sopravvissuta per un pelo ad un tentativo di impeachment il mese scorso per quelli che sono stati considerati viaggi non autorizzati nelle capitali europee per fare lobby per lo status di paese candidato. Se ora la decisione della Commissione europea allevia le preoccupazioni sull’instabilità politica, non garantisce però una navigazione tranquilla per il futuro. La raccomandazione della scorsa settimana non è la decisione finale; questa sarà stabilita dai leader UE il mese prossimo.

"[...] non dovremmo dimenticare che la raccomandazione di concedere alla Georgia lo status di paese candidato è legata al compimento di passi importanti", ha affermato l'ambasciatore dell'UE a Tbilisi Pawel Herczynski in un commento alla stampa, facendo specifico riferimento allo stato di diritto, alla libertà dei media e allo svolgimento di elezioni democratiche. “Affrontare questi passaggi sarà fondamentale per passare alla fase successiva. Questa è la natura del processo di allargamento: riforme costanti […]”.

Ci si aspetta inoltre che la Georgia contrasti la disinformazione e la propaganda anti-UE e allinei la propria politica a quella di Bruxelles in termini di affari esteri e sicurezza. Molti lo considerano un riferimento diretto al fatto che, dall’invasione dell’Ucraina dello scorso anno, Mosca elude le sanzioni dell’UE attraverso i suoi ex satelliti Armenia e Georgia. Tuttavia, nonostante l’UE abbia riconosciuto solo “progressi limitati” dal giugno dello scorso anno, il governo ha salutato la decisione come un successo.

"È un grande onore per me congratularmi con tutti voi per questa decisione storica", ha detto il primo ministro georgiano Irakli Garibashvili in un briefing , attaccando anche i suoi oppositori. "Voglio affermare […] che purtroppo l'opposizione, e ovviamente mi riferisco all'opposizione radicale, non ha fatto nulla per il cammino del nostro Paese verso l'integrazione europea”, ha dichiarato al canale televisivo filo-opposizione Rustavi-2.

"La Commissione europea ha rilasciato una raccomandazione positiva sulla concessione dello status di candidato al nostro paese", ha scritto su X il ministro degli Esteri georgiano Ilia Darchiashvili. "Si tratta di un chiaro riconoscimento dell'intenso lavoro svolto dalla Georgia su questo importante percorso. Insieme, abbiamo dimostrato la nostra forza, unità e impegno per i valori europei”.

Non è però d'accordo Michael Roth, presidente della Commissione per gli affari esteri del Bundestag tedesco. "Il governo georgiano ha fatto troppo poco per meritare lo status di candidato: ha preso le distanze dai valori UE", ha postato. “La raccomandazione […] dovrebbe quindi essere intesa soprattutto come un regalo alla società civile, a stragrande maggioranza filo-UE, e alla popolazione georgiana”.

In effetti, diverse ONG hanno reagito con entusiasmo alla notizia.

“L’obiettivo nazionale comune, diventare parte dell’Unione europea, trascende tutte le differenze politiche e di altro tipo”, hanno affermato diverse ONG in una dichiarazione congiunta. “Questo obiettivo unisce l’intera società, tutti i cittadini. […] Oggi dobbiamo unire le nostre voci per il nostro futuro e rivolgerci ai leader dei 27 paesi dell’UE. A dicembre la voce del popolo georgiano sarà decisiva nella decisione finale di concedere alla Georgia lo status di candidato”.

E sebbene la decisione finale sia forse cosa fatta, le prossime settimane rimangono delicate. Il giorno dopo la raccomandazione, la presidente Zourabishvili era indicata come relatrice al Forum per la pace di Parigi della scorsa settimana in una sessione con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Tuttavia, un giorno prima dell'evento, il suo nome è stato rimosso e al suo posto è comparso quello del primo ministro Garibashvili. Inoltre, il suo governo ha accusato ancora una volta Zourabishvili di aver effettuato un viaggio non autorizzato.

Tuttavia, il primo giorno del Forum, forse a segnalare il raggiungimento di un compromesso, entrambi hanno partecipato a due sessioni separate durante l'evento. In ogni caso, mentre la maggior parte dei georgiani festeggia, la strada da percorrere rimane lunga e difficile, anche se potrebbe avere conseguenze significative per la regione.

"Vorrei accogliere con favore la decisione della Commissione europea […]", ha detto il primo ministro armeno Nikol Pashinyan al forum di Parigi insieme alla sua controparte georgiana. “Non mi congratulerò con il primo ministro Garibashvili adesso. Lo farò ufficialmente quando il Consiglio europeo prenderà una decisione. […] seguiamo gli sviluppi molto da vicino. Ci auguriamo e auguriamo alla Georgia ogni successo su questo percorso”.


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