Per gli USA, revisione completa della cooperazione bilaterale con la Georgia. A preoccupare Washington è il comportamento antidemocratico del partito di governo: dopo la legge sugli agenti stranieri e sul rimpatrio defiscalizzato dei beni offshore, in preparazione c’è quella anti LGBT
Gli Stati Uniti hanno avviato una revisione completa della cooperazione bilaterale con la Georgia. Alla base della decisione, la profonda preoccupazione per la retorica e le azioni antidemocratiche del partito di governo Sogno Georgiano, che minacciano le aspirazioni europee della Georgia e contraddicono la sua costituzione e la volontà dei cittadini.
Il primo passaggio della revisione passa per una nuova politica di restrizione dei visti ai sensi dell’Immigration and Nationality Act. Questa politica prende di mira decine di individui georgiani, compresi quelli ritenuti responsabili di indebolire la democrazia, attaccare manifestanti pacifici, intimidire la società civile e diffondere disinformazione. Durante il question time del dipartimento di Stato, alla domanda di maggiori dettagli sul numero di persone interessate dalle restrizioni sui visti, il portavoce Matthew Miller ha chiarito che la prima tranche comprende tra le due e le tre dozzine di persone. Ha sottolineato che il numero esatto non sarà reso noto.
Gli interessati dal provvedimento non sono stati informati delle restrizioni, che come sempre si scoprono se si tenta di viaggiare negli Stati Uniti. Se una delle persone interessate è attualmente in possesso di visto statunitense verrà informata della revoca.
Per quanto riguarda il processo di selezione, il portavoce ha dichiarato che i registri dei visti sono riservati per legge e quindi i nomi specifici non possono essere divulgati. Ha ribadito che questo è solo il primo passo e che potrebbero seguire ulteriori azioni. In risposta ad una domanda sul messaggio strategico dietro l'imposizione di sanzioni in tranche, Miller ha espresso la speranza che il governo georgiano possa ancora invertire la sua rotta attuale. Ciò vale non solo per la legge sugli agenti stranieri, ma anche per la più ampia repressione del dissenso e per l’evidente inversione di marcia rispetto al percorso di integrazione euro atlantica.
Miller ha specificato che il governo georgiano può prendere la strada che vuole, e al contempo che gli Stati Uniti hanno il legittimo diritto di decidere chi può entrare nel territorio nazionale in base ai valori che esprime, le azioni intraprese, e i rapporti fra i due paesi. La politica degli Stati Uniti dipenderà dalle azioni intraprese dal governo georgiano per il futuro. Quindi la palla torna nel campo del governo e della maggioranza parlamentare del Sogno georgiano.
La palla
Le intenzioni del governo e della maggioranza parlamentare sono palesi nei fatti che hanno seguito l’adozione della legge, firmata dal Presidente del Parlamento Shalva Papuashvili visto il rifiuto presidenziale. Papuashvili ha firmato anche la legge sul rimpatrio defiscalizzato dei beni offshore, ritenuta una legge ad personam per schermare il fondatore del partito, l’oligarca Bidzina Ivanishvili, da eventuali sanzioni.
Tanto basta per mettere la parola fine alla richiesta di de-oligarchizzazione nella gestione della cosa pubblica richiesta per l’adesione dall’Unione Europea.
Il governo ha anche messo in cantiere il pacchetto che nell’insieme sarà la “seconda legge russa”, quella sulla propaganda omosessuale. Questo pacchetto comprende una legislazione di base e 18 emendamenti correlati a varie leggi georgiane, comprese sul lavoro e sull’istruzione. La legislazione proposta vieterebbe forme alternative di matrimonio e impedirebbe alle persone che si identificano in modo diverso dal proprio sesso o alle persone non eterosessuali, compresi i single, di adottare un bambino. Mira inoltre a impedire l’identificazione del sesso di una persona come diverso dal suo genere nei documenti rilasciati dallo Stato, a vietare interventi chirurgici di riassegnazione di genere o altri interventi medici.
Se adottato, vieterebbe la “propaganda LGBT” nelle istituzioni educative, ma anche in televisione, nei canali di pubblica informazione, nella pubblicità. Questo include qualsiasi informazione che promuova l’identificazione con un sesso diverso e le relazioni omosessuali. Gli omosessuali insomma devono tornare invisibili, e deve essere loro tolta la possibilità di esprimersi pubblicamente e perorare la propria causa.
A questo scopo il pacchetto di leggi vieta raduni e manifestazioni che promuovono l'identificazione di genere diversa dal sesso biologico. Molto precaria quindi la sorte del Pride, già trasformato in caccia all’uomo da gruppi omofobi e mai protetto efficacemente dal governo.
Papuashvili ha affermato che il pacchetto legislativo entrerà nel processo di adozione nella sessione parlamentare primaverile e sarà definitivamente adottato nella sessione autunnale.
Oltre ai progetti di legge, il governo ha sbloccato i progetti relativi al porto di Anaklia, verso il quale avevano espresso interesse i partner occidentali. Il 29 maggio il ministro dell’Economia e dello sviluppo sostenibile Levan Davitashvili ha annunciato che un consorzio cinese-singaporeano ha vinto il bando per sviluppare il porto marittimo profondo di Anaklia.
Il consorzio vincitore comprende China Communication Construction Company LTD e China Harbour Investment, con i subappaltatori China Road e Bridge Corporation e Qingdao Port International Co Ltd. La China Communication Construction Company e la China Road and Bridge Corporation hanno dovuto affrontare sanzioni rispettivamente da parte degli Stati Uniti e della Banca Mondiale.
Il giorno prima è entrato in vigore il regime facilitato per viaggiare con la Cina, che rende possibile stare nel paese per 90 giorni non consecutivi l’anno.
Repressione
Continua intanto la repressione verso i partecipanti della mobilitazione contro la legge sugli agenti stranieri. È stata presa d’assalto dai cosiddetti titushki, gruppi violenti che molti ritengono informalmente riconducibili al ministero degli Interni, la sede centrale del Movimento Nazionale Unito, il cui segretario era già stato picchiato e si era presentato in parlamento in carrozzella.
Lazare Grigoriadis, già perdonato dalla presidente Salomè Zourabishvili, è stato nuovamente arrestato e picchiato in detenzione.
Continuano le minacce telefoniche e le imbrattamenti di sedi di ONG nonché gli agguati ad attivisti. Fra i più recenti, Ioseb Babaevi , - che fa parte del movimento contro l’occupazione russa, come David Katsarava, anch’egli picchiato a sangue - è stato arrestato e picchiato durante una detenzione che il tribunale ha dichiarato illegittima.
In pochi giorni il parlamento ha soppresso l’accredito di quattro giornalisti grazie ad emendamenti adottati nel 2023 che permettono l’allontanamento di un giornalista su richiesta di un parlamentare.
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