Dopo lo scandalo dell'anno scorso a Zakinthos, in Grecia i controlli fanno scoppiare il caso dei falsi ciechi nelle isole del Dodecanneso. Secondo i dati del ministero del Lavoro ellenico, ogni anno le pensioni di invalidità non dovute costano al paese un miliardo di euro
Un campione di biliardo cieco. Un camionista che da anni riceve l’assegno di invalidità come ipovedente. Sono solo alcune fra le stranezze venute a galla negli accertamenti della Previdenza pubblica greca. Se l’anno scorso era scoppiato lo scandalo di Zakinthos, l’isola del mar Ionio patria di Ugo Foscolo, ma anche di moltissimi titolari di certificato medico relativo alla propria più o meno totale disabilità visiva pur vedendoci benissimo (otto su dieci dei 221 “ciechi” locali prendevano dai 200 a 600 euro mensili come sussidio dall’Ika [l’Inps ellenica N.d.A] anche se quasi tutti avevano la patente) quest’estate è la volta delle isole del Dodecanneso a scoprire di assistere economicamente decine di falsi ipovedenti.
Per l’esattezza, nei controlli condotti a Kalimnos, Patmos, Leros e Astypalea nel mese di giugno, un cieco su tre non lo è affatto. Secondo il comunicato dell’Ika, su 80 titolari di assegno convocati per un controllo, 28 non hanno nessuna patologia oculistica. Tanto è vero che riescono a guidare con maestria sui tornanti della propria isola: influsso miracoloso di san Giovanni, che a Patmos scrisse appunto l'Apocalisse?
Rabbia e delusione
“Rabbia e delusione” ha espresso il ministro del Lavoro Ghiannis Broutsis “In un periodo in cui il Paese e i cittadini sono sottoposti a pesanti sacrifici e privazioni, non è permesso a nessuno, per nessun motivo, di gravare sul popolo greco con pratiche e comportamenti illegali. I responsabili dovranno pagare”. A dover restituire il maltolto non sarà solo il il 56enne imprenditore agricolo che dal 2004 a oggi ha ricevuto circa 70mila euro a causa della sua cecità certificata, pur non avendo mai smesso di guidare il camion della propria ditta, le sue due automobili e una motocicletta: a essere processato per truffa sarà anche chi ha accertato e firmato tale disabilità.
“I medici che sono coinvolti nello scandalo dei sussidi ai falsi ciechi saranno individuati e dovranno rimborsare i danni causati allo Stato”, ha assicurato via twitter il ministro della Salute Adonis Gheorghiadis: secondo il sito di notizie economiche capital.gr del 20 luglio l’Inps greca procederà a nuovi controlli in tutte le regioni del Paese dove il numero dei sussidi di disabilità risulta sopra la media, come è avvenuto per le isole dello Ionio e del Dodecanneso.
Un miliardo l'anno
Tanto più che in base a dati del ministero del Lavoro e della Previdenza sociale, le casse statali perdono circa un miliardo di euro l’anno fra pensioni di disabilità non dovute e pensioni di vecchiaia erogate a cittadini già passati a miglior vita, il cui assegno continua però a essere ritirato ogni mese da familiari che non hanno dichiarato il decesso. In tempi di crisi, quando 118 scuole greche sono state chiuse nell’ultimo mese per tagliare le spese del settore pubblico, la Grecia non può permetterselo.
Un’inchiesta del quotidiano Kathimerini già nel 2012 mostrava che lo scandalo dei falsi invalidi è diffuso in tutta l’Ellade e coinvolge anche impiegati e dirigenti dello stesso Ente previdenziale Ika, oltre a medici compiacenti e a ciechi che guidano benissimo o che eccellono nel gioco del biliardo, come nel caso di un cittadino di Patrasso, nel Peloponneso, che riceveva 600 euro al mese come ipovedente ma passava le serate a vincere tornei al tavolo verde.
L’inchiesta si concentra su insolite attività di cardiologi e pneumatologi di un grande ospedale del centro di Atene: su 107 titolari di sussidio di invalidità del comune attico di Eleusi, 60 hanno esibito certificati ottenuti da quattro ambulatori distaccati del nosocomio pubblico. Nessuno di loro aveva fissato un appuntamento per accertamento medico: bastava rivolgersi a uno specialista dell’ambulatorio pneumologico che, probabilmente dietro compenso di una bustarella, ha firmato 30 di questi certificati, non limitandosi al proprio campo di specializzazione, ma firmando anche accertamenti di grave osteoporosi o depressione che rendevano impossibile ogni attività lavorativa, mentre un collega cardiologo certificava casi di grave patologia alle ginocchia con relativa “disabilità a camminare”.
Ironia amara
Tutti questi certificati sono stati accettati dall’apposita commissione dell’ente previdenziale pubblico che rilascia i sussidi. Davanti a tali irregolarità, i greci sottoposti dal 2010 alla riduzione di oltre un terzo dello stipendio o alla perdita del posto di lavoro e a supertasse come quella sulla casa che arriva a domicilio tramite la bolletta elettrica, sfoderano tutto il loro sarcasmo. Sul sito tweetawards.gr impazzano le battute ironiche: “Hanno dato il sussidio di cecità a un tassista! Perché pensare che ci vede benissimo ed è quindi un truffatore? Magari è cieco davvero: li hai visti come guidano i tassisti ad Atene?”
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