Martina Iannizzotto con una lettera esprime piena solidarietà a Jovan Teokarevic per la contesa con l'ambasciata italiana a Belgrado, e invita a sottoscrivere una lettera di rammarico da inviare all'ambasciata.
Caro Jovan,
come cittadina italiana che ha trascorso oltre tre anni della propria vitalavorando e vivendo in Serbia, cercando di imparare la sua lingua e la sua cultura, non mi sento affatto rappresentata dal comportamento dell'Ambasciatore italiano a Belgrado, nella sua reazione al tuo articolo e
da ciò vorrei "prendere le distanze".
A prescindere dall'accordo o disaccordo con i contenuti del tuo articolo,credo fermamente che la libertà d'espressione e pertanto di critica siano dei diritti fondamentali che ogni paese democratico (e l'Italia pretende diappartenere a questa famiglia) dovrebbe incoraggiare sia dentro che fuori
dai propri confini. Anche se l'Italia stessa non vanta certo un record positivo sulla questione dell'indipendenza dei media, la promozione dei media indipendenti è sempre stato un obiettivo che l'Italia insieme con l'UE ha perseguito nella suacooperazione con la Serbia e Montenegro per rinforzare la democratizzazione del paese.
Tuttavia sappiamo che la teoria e la prassi sono spesso piuttosto distantil'una dall'alta... Personalmente credo che la rivista Evropski Forum dia un valido contributo nello stimolare il dibattito sull'integrazione europea tra il pubblicodella Serbia e Montenegro, e quindi può essere considerato positivamente come il segno della fine di un lungo isolamento del paese e la scommessaverso un futuro europeo. Ancora a titolo personale, il tuo articolo critica moderatamente - e vorrei aggiungere "professionalmente" - la presidenza italiana dell'UE conargomenti seri e documentati. Considero la tua critica costruttiva, e ancora una volta come il segno positivo del libero e vivace ambienteculturale del paese. Sono d'accordo con te che la questione qui è se un cittadino della Serbia e Montenegro ha il diritto di criticare l'Ue e l'Italia. Posso vedere dalcomportamento dell'ambasciatore e dalla sua lettera a Vreme che la risposta dovrebbe essere NO. Tu - come tutti i cittadini dei Balcani Occidentali- dovreste essere solo grati degli sforzi fatti e dall'aiuto ricevuto
dall'Italia. E in silenzio aspettare di essere un giorno accolti nell'UE! Come è stato dimostrato di recente durante l'iniziativa "Danubio - l'Europasi incontra", i collegamenti e la cooperazione tra l'Italia e la Serbia e Montenegro non si limitano alle relazioni politiche tra le istituzioni diGoverno. Vengono coinvolte le Università, le autorità locali, il commercio, cittadini organizzati in organizzazioni della società civile e cittadinisingoli.. E insieme lavorano meglio quando si basano su una mutua relazione
che rispetta e dà valore alla controparte. Concludendo, esprimo tutta la mia solidarietà e ti ringrazio per il tuosforzo. Mando questa lettera e il tuo articolo ad altri cittadini italiani che lavorano e vivono in Serbia e Montenegro e propongo loro di aderire allasottoscrizione di una lettera di rammarico per quanto accaduto, da inviare all'ambasciata italiana.
martaina@yahoo.com
Martina lavora a Belgrado per UNMIK ma scrive questa lettera in veste di
privata cittadina italiana residente in Serbia e Montenegro
Vedi anche:
-L'articolo di Jovan Teokarevic: Come diventare leader
- La lettera dell'ambasciatore Giovanni Caracciolo: Un danno alla reputazione del governo italiano
- La replica di Teokarevic: Diritto alla critica
Hai pensato a un abbonamento a OBC Transeuropa? Sosterrai il nostro lavoro e riceverai articoli in anteprima e più contenuti. Abbonati a OBCT!