Bloccato in Italia lo storico sito che pubblica libri nel pubblico dominio, forse confuso con chi diffonde illegalmente giornali in pdf. Una breve ricostruzione della vicenda
Dal 24 maggio il sito del Progetto Gutenberg risulta inaccessibile da molti utenti italiani.
Il blocco è stato segnalato dalla stessa organizzazione con un tweet:
A quanto risulta da un decreto di sequestro preventivo ordinato dal Tribunale di Roma il sito è stato oscurato assieme ad una serie di siti e canali Telegram che diffondevano (illegalmente) pdf di giornali e altre opere protette da diritto d’autore, una questione di cui si è parlato molto ad aprile :
Progetto Gutenberg, nato addirittura nel 1971, però si occupa di mettere gratuitamente a disposizione non giornali protetti da diritto d’autore, ma libri nel pubblico dominio, su cui quindi i diritti d’autore sono ormai scaduti e che possono quindi essere diffusi liberamente e legalmente. I libri vengono resi disponibili in vari formati, in modo da poter essere aperti comodamente anche con un ebook reader. I lettori di OBCT potrebbero essere interessati ad esempio a The Balkan Wars: 1912-1913 , del diplomatico americano Jacob Gould Schurman (1854-1942), pubblicato per la prima volta nel 1914.
Non è chiaro perché sia finito nella lista dei siti oscurati anche Progetto Gutenberg: il decreto non lo chiarisce. Possiamo fare tre ipotesi, tutte e tre non confermate in mancanza di spiegazioni ufficiali.
Una prima ipotesi è che sia finito nella lista per un semplice errore: dato che molti siti che diffondono pdf lo fanno illegalmente, si è dato per scontato che lo facesse illegalmente anche il progetto Gutenberg.
Si potrebbe anche immaginare che il sito abbia erroneamente pubblicato documenti che non poteva pubblicare: ma viene allora da chiedersi se è ammissibile oscurare un intero sito (che in generale rispetta le regole) perché qualche volta accidentalmente le viola? Se così fosse sarebbero a rischio in molti.
Un’altra ipotesi è che il sito sia stato oscurato perché ha pubblicato materiale nel pubblico dominio negli Stati Uniti (dove ha sede) ma non in Italia. Una cosa del genere è successa in Germania . Il sito ospita libri di alcuni autori tedeschi morti fra 1950 e 1957, che non saranno nel pubblico dominio in Europa ancora per qualche anno, ma lo sono già negli USA perché per le opere pubblicate prima del 1978 valgono regole diverse. Un giudice tedesco aveva ordinato al sito di oscurare solo quei libri, ma su consiglio degli avvocati in Germania è stato oscurato tutto per evitare cause simili.
In generale c’è una certa uniformità sulle regole sul diritto d'autore/copyright nei diversi paesi ma in effetti rimangono alcune differenze. Se però questo significa che un sito deve adeguarsi alle regole di ogni paese altrimenti viene oscurato rischieremmo una frammentazione di internet. Era successa una cosa del genere quando era entrato in vigore il GDPR e alcune testate USA si erano auto-oscurate in UE. Fra questi ad esempio il Los Angeles Times (che ora comunque risulta essere di nuovo accessibile anche dall’Italia). Occorre anche tenere presente che il Progetto Gutenberg è una organizzazione no profit basata sul lavoro di volontari, e non un gigante del web, e questo comporta ovvie differenze nei mezzi a disposizione.
A seconda del server DNS (Domain Name System ) che si utilizza il sito potrebbe essere sempre risultato visibile, o risultare invisibile più a lungo se e quando l’oscuramento verrà tolto. Questo ha portato ad alcuni equivoci: La Stampa ad esempio il 26 maggio ha titolato che il sito era di nuovo accessibile, salvo poi precisare “solo per qualcuno”, e che comunque non c’era “nessuna comunicazione ufficiale di sblocchi o dissequestri”.
Sulla questione Maurizio Codogno, portavoce di Wikimedia Italia, ha dichiarato :
«Temiamo si voglia buttare il bambino con l’acqua sporca. Non vorremmo che la lotta contro la distribuzione illegale di materiale sotto copyright abbia come effetto collaterale la chiusura di risorse che contribuiscono legalmente alla diffusione della conoscenza libera. Speriamo che la situazione si risolva al meglio nel più breve tempo possibile».