La resilienza nel disordine mondiale post-Covid

23 dicembre 2020

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Aperta una call for papers per una conferenza che si terrà a Trento nel settembre 2021.

La crisi COVID-19 ha sollevato sfide per le dinamiche economiche, sociali e politiche all'interno di ogni singolo stato e tra di essi. Inoltre, ha seriamente messo in discussione l'idea che le comunità possano essere sempre più resilienti e che la loro resilienza garantisca una risposta alle minacce e alle vulnerabilità che le colpiscono sempre di più. Mentre i sistemi sanitari, il commercio globale, le economie e persino i sistemi politici sono stati messi a dura prova sotto il peso della pandemia, l'enfasi sulla "resilienza" come prescrizione politica e strumento politico è stata messa sotto i riflettori.

Al centro del processo decisionale in una serie di settori, dalla politica economica alla costruzione della pace, vi è ora l'affermazione che le minacce contemporanee - comprese le crisi economiche e finanziarie, il terrorismo, i cambiamenti climatici e, naturalmente, le pandemie - sono troppo imprevedibili da prevedere e impedire. Di conseguenza, poiché le crisi sono sia inevitabili che destinate a ripetersi, le società devono imparare a "riprendersi" nel modo più rapido ed efficiente possibile.

Gli approcci basati sulla resilienza mirano alla mitigazione o all'adattamento alle crisi piuttosto che a porre loro fine. Un mondo caratterizzato da incertezza e complessità rende le soluzioni “top-down” intrinsecamente inefficaci e richiede l'implementazione di strategie di resilienza che implichino la condivisione delle responsabilità tra individui e comunità. La crisi del Covid-19 ha messo però a dura prova queste convinzioni sollevando dubbi sul fatto che l'enfasi sulla resilienza sociale abbia, tra le altre cose, trascurato il ruolo dello stato nella risposta alle crisi.

Lo scopo di questo workshop/conferenza è quello di promuovere una discussione ad ampio raggio sull'utilizzo della resilienza come strumento analitico e politico. Si intende esplorare le modalità in cui quest'ultima è emersa in diversi ambiti della vita sociale e politica, evidenziando come le crisi del Covid-19 possano aver esposto i suoi limiti ma anche creato lo spazio affinché si espanda ulteriormente come strumento di governo.

Accogliamo con favore i paper che affrontano queste questioni e quelle correlate, aprendo a coloro che adottano un approccio concettuale più ampio al singolo concetto di resilienza, nonché a quelli con adottano un focus più empirico. Ad esempio siamo interessati a paper che esplorino questioni di politica pubblica globale come la salute, l'istruzione, l'ambiente e la disuguaglianza. Anche se l'enfasi è sul Covid-19, tutti i paper non devono aver necessariamente a che fare con la pandemia.

La conferenza si terrà a Trento nel settembre 2021. L'organizzazione della conferenza coprirà viaggio e alloggio per tre notti. Una decisione sui tempi e le modalità del seminario sarà presa a tempo debito, a seconda di quali disposizioni sanitarie saranno in vigore.

A seconda del numero di paper ricevuti e di come si integreranno, alcuni verranno utilizzati per un numero speciale di una rivista e quelli rimanenti verranno pubblicati in un volume.

Partecipanti confermati:

David Chandler

Cedric de Coning

Elena Korostoleva

Jonathan Joseph

Ana Juncos

Irina Petrova

 

Se si è interessati a partecipare, inviare un abstract (250 parole) del proprio paper insieme a una breve biografia entro il 15 febbraio 2021 a: vincenzo.dellasala@unitn.it. Se si hanno domande si può contattare Roberto Belloni (roberto.belloni@unitn.it) o ​​Vincent Della Sala (vincenzo.dellasala@unitn.it)

Il progetto

Il progetto EUWeBER mira ad offrire agli studenti universitari una migliore conoscenza delle questioni di politica estera europea in particolare in rapporto ai paesi del sud-est Europa e del Partenariato orientale. Prevede seminari interattivi in aula e trasmessi online per un pubblico più vasto, opportunità di tirocinio presso Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa (OBCT), un blog. Il progetto è promosso dal Centro di eccellenza Jean Monnet dell’Università di Trento in collaborazione con Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa e con il sostegno dell’Unione europea.