OBCT si unisce alle organizzazioni internazionali per la libertà di stampa e dei giornalisti nell’esprimere forte preoccupazione per la sospensione del certificato commerciale dell’emittente televisiva Klan Kosova
Le sottoscritte organizzazioni internazionali per la libertà dei media e dei giornalisti esprimono la propria preoccupazione per la decisione senza precedenti delle autorità kosovare di sospendere il certificato commerciale di Klan Kosova, principale emittente televisiva privata, e di presentare accuse penali contro i suoi rappresentanti.
Le azioni del Ministero dell'Industria, dell'Imprenditoria e del Commercio sono estremamente gravi e rappresentano una seria minaccia per l'esercizio della libertà di stampa in Kosovo; si tratta della prima volta nella storia del Paese che il certificato commerciale di un'emittente viene sospeso in questo modo. La revoca del certificato commerciale, che potrebbe portare alla revoca della licenza radiotelevisiva, è una misura estrema e dovrebbe essere adottata solo in circostanze straordinarie e nel pieno rispetto dello stato di diritto.
Le nostre organizzazioni temono che l'ordine di sospendere il certificato sia arbitrario e non sia stato preso su una solida base legale: l’annuncio è stato fatto senza alcun preavviso, la procedura utilizzata per giustificare la sospensione non sembra essere applicabile nell'ambito della normativa nazionale in materia e l'Agenzia per la Registrazione delle Imprese non ha la competenza per sospendere unilateralmente un certificato commerciale.
Notiamo inoltre con preoccupazione che questo atto di chiara pressione politica su un'importante emittente televisiva da parte del partito “Movimento Vetëvendosje” mina i recenti progressi compiuti dal Kosovo in materia di libertà dei media rilevati dalle nostre organizzazioni a seguito di una recente missione internazionale nel Paese nel novembre 2022.
Il 14 giugno, il Ministero dell'Industria, dell'Imprenditoria e del Commercio ha convocato il rappresentante della holding di Klan Kosovo per un incontro durante il quale il Ministro ha informato che il certificato commerciale dell'emittente sarebbe stato sospeso. È emerso anche che è stata presentata una denuncia penale presso il Dipartimento dei Crimini Gravi nei confronti dell’emittente televisiva e delle persone all'interno dell’assetto proprietario. La giustificazione del provvedimento di sospensione riguarda l'indirizzo con cui il proprietario della società madre di Klan Kosovo, KGO Media Investments Holding, aveva registrato le sue attività.
Dopo un'attenta valutazione di questi sviluppi, non crediamo che la motivazione della sospensione del certificato abbia sufficienti basi legali; condividiamo piuttosto l'opinione dell'Associazione dei giornalisti del Kosovo (AJK) secondo cui questa mossa del Ministero rappresenta un preoccupante tentativo di esercitare pressioni politiche su Klan Kosova e sui suoi proprietari. Esprimiamo dunque la nostra solidarietà alla redazione e ai giornalisti del canale in questo periodo di incertezza.
Per ora, il canale televisivo e radiofonico rimane in onda e il suo sito web di informazione continua a funzionare ma se il certificato commerciale dovesse essere formalmente ritirato in seguito ad un'ordinanza del tribunale, la licenza di trasmissione verrebbe revocata e l’emittente sarebbe costretta a cessare le attività. Klan Kosova ha criticato fortemente la misura e si sta preparando a presentare ricorso, il quale permetterebbe di sospendere la misura fino a nuovo avviso ed ha inoltre dichiarato che sta preparando ulteriori risposte legali.
Il 16 giugno scorso la Commissione Indipendente per i Media (IMC), che supervisiona i media radiotelevisivi del Paese, si è riunita per discutere la questione. Considerati i seri dubbi sulla legalità e sulla procedura della decisione, le nostre organizzazioni chiedono che qualsiasi decisione relativa all’emittente televisiva Klan Kosova sia rinviata fino a quando la situazione non sarà chiarita e non sarà stata completata un'approfondita valutazione legale.
Esortiamo inoltre il Primo Ministro Kurti e il Ministro Hajdari a garantire l'immediata revoca della sospensione del certificato commerciale di Klan Kosova e a cessare tempestivamente ogni forma di pressione, sia politica che amministrativa e normativa, contro i media.
Le nostre organizzazioni continueranno a monitorare da vicino la situazione e risponderanno a ulteriori sviluppi sostenendo costantemente il libero esercizio delle libertà giornalistiche in Kosovo.
International Press Institute (IPI)
European Federation of Journalists (EFJ)
International Federation of Journalists (IFJ)
European Centre for Press and Media Freedom (ECPMF)
OBC Transeuropa (OBCT)
Reporters Without Borders (RSF)
SafeJournalists Network