Macedonia: le frodi elettorali del VMRO-DPMNE
9 marzo 2015
Le ultime intercettazioni telefoniche rese pubbliche dall'opposizione rivelano in Macedonia un sistema di controllo dei voti direttamente controllato dal primo ministro Gruevski.
“Sradicheremo le malversazioni elettorali organizzate dal primo ministro e dai suoi collaboratori”, ha dichiarato Zoran Zaev, segretario dell'SDSM, principale partito d'opposizione, durante una conferenza stampa tenuta venerdì scorso durante la quale ha reso pubbliche una serie di intercettazioni telefoniche che coinvolgono alcuni membri dell'esecutivo.
Dalle intercettazioni consegnate alla stampa emergono conversazioni dove si descrivono metodi per garantirsi una vittoria totale alle elezioni: stampa di false carte d'identità (in particolare a favore della minoranza macedone in Albania, nella regione di Mala Prespa), pressioni sulle amministrazioni locali, sulle aziende, sui pensionati...
In queste intercettazioni ad esempio la ministra degli Interni Gordana Jankuloska afferma che 50 persone originarie di Pustec (comune albanese) sono state registrate in un appartamento di 40 metri quadrati e che il ministero degli Interni ha consegnato loro carte d'identità per votare. Tutto questo - emerge dall'intercettazione - sarebbe stato voluto dal segretario generale del VMRO-DPMNE, Kiril Bojinovski.
Si sente inoltre Gordana Jankuloska ammettere che il primo piano del ministero degli Interni è stato trasformato in “Comitato di quartiere del VMRO-DPMNE” e che “gli ambasciatori vengono ricevuti in altre stanze, in modo che vedano che tutto è ok”.
In un'altra serie di conversazioni si sente il ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni, Mile Janakieski, ordinare il ritiro della licenza ad un'azienda di taxi e ordinare l'invio a Strumica di un'ispezione per far pressione sui dirigenti di alcune aziende che non volevano votare per il VMRO-DPMNE. Il ministro dei Trasporti avrebbe "gestito" anche i centri all'ingrosso di prodotti agricoli, giocando sulla minaccia di un abbassamento dei prezzi per ottenere i voti degli agricoltori. Questi ultimi venivano inoltre minacciati con la sospensione delle sovvenzioni statali.
Sullo scandalo intercettazioni per ora il governo sta adottando la stessa linea di condotta del recente passato: il silenzio di tutti i ministri coinvolti. L'opposizione ha invece presentato un esposto alla procura generale. Dopo le rivelazioni sulle presunte frodi elettorali la Commissione elettorale nazionale ha dichiarato che prenderà una posizione oggi, dopo una riunione dei suoi membri.