Non si sarebbe mai dovuto processare Tomislav Kežarovski. Lo ha affermato recentemente la rappresentante dell'OSCE per la libertà dei media Dunja Mijatović, intervistata da Balkan Insight.

La rappresentante OSCE ha poi invitato le autorità macedoni a rilasciarlo al più presto.

Kezarovski è stato arrestato nel maggio scorso e detenuto per sei mesi, prima che la corte gli comminasse una pena di 4 anni e mezzo di prigione per aver rivelato, in un articolo del 2008, il nome di un testimone protetto.

Molte organizzazioni a difesa della libertà dei media hanno reagito duramente alla sentenza affermando che Kežarovski avrebbe solo agito in nome dell'interesse comune e in modo deontologicamente corretto.

Ora il giornalista macedone sta attendendo agli arresti domiciliari la pronuncia, sul suo caso, della corte d'appello. “Mi auguro che la decisione dell'appello preveda il suo completo proscioglimento”, ha affermato la Mijatović “questo caso ha già mandato un segnale pericoloso non solo a Kežarovski ma a tutti i giornalisti nel paese. Per questo mi auguro le istituzioni macedoni siano in grado di ribaltare al situazione”.

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