Orheiul Vechi, località archeologica, naturalistica e storica, il cui paesaggio unico è stato fonte di ispirazione per artisti, poeti, scrittori e registi, nel giugno 2009 potrebbe essere la prima in Moldavia ad essere inserita nella lista UNESCO dei siti patrimonio dell'umanità
Orheiul Vechi è sicuramente la località turistica più famosa della Moldavia. Ora ci sono reali possibilità che possa essere inclusa nella lista UNESCO dei siti patrimonio dell'umanità. La decisione finale dovrebbe arrivare entro l'estate 2009, ma fino ad allora la Moldavia dovrà mettere in campo molte energie per raggiungere questo importante risultato. Ma cosa rende Orheiul Vechi unico? E perché i moldavi vorrebbero che questo sito fosse inserito nella nota lista dell'UNESCO?
Orheiul Vechi rappresenta una grande sorpresa per chi vi si avvicina per la prima volta. Adagiato in una zona paesaggisticamente in contrasto con la tipica pianura moldava, Orheiul Vechi presenta una perfetta combinazione di elementi storici e naturali, plasmato in migliaia di anni dall'uomo e dall'ambiente naturale, in stretta connessione l'uno con l'altro.
Il sito si trova a 60 chilometri a nord-est dalla capitale Chisinau, in un'area che prende il nome da un'antica città, poi abbandonata durante il XVII secolo. Qui, circa 20 milioni di anni fa, il fiume Raut ha intagliato profondi meandri nel calcare della pianura sarmatica, creando coste rialzate, grotte, promontori naturali sui quali, da almeno 20mila anni, l'uomo ha iniziato a lasciare le proprie tracce.
Diverse civiltà e tradizioni religiose hanno lasciato un segno ad Orheiul Vechi, occidentale ed orientale, cristiana ed islamica. L'intera regione presenta anche una ricca flora e fauna. Qui trovano rifugio molte specie altrove a rischio di estinzione. Tre villaggi agricoli sorgono oggi nell'area: Trebujeni, Butuceni e Morovaia. Gli abitanti di queste località mantengono vive le proprie tradizioni agricole e pastorali, tradizioni un tempo vive in buona parte del sud-est Europa, ma oggi quasi perdute.
Corsa alla lista
"Al momento la Moldavia non è rappresentata nella lista dei siti patrimonio dell'umanità dell'UNESCO da alcun monumento che possa identificare il paese ed il suo popolo", racconta il professor Gheorghe Postica, coordinatore del team che ha compilato la richiesta di includere Orheiul Vechi. La Moldavia in realtà compare nella lista grazie al punto geodetico presente non lontano dal villaggio di Rudi, nel nord del paese che è parte integrante dell' "arco geodetico di Struve", una catena di triangolazioni estese per 2820 chilometri (da Hammerfest, in Norvegia, fino alle coste del Mar Nero) utilizzate nel XIX secolo dallo scienziato russo-tedesco Friedrich Georg Wilhelm von Struve per calcolare la forma e le dimensioni esatte dela terra.
L'idea di inserire Orheiul Vechi all'interno della prestigiosa lista dell'UNESCO non è nuova, ma ha cominciato a concretizzarsi solo dopo la visita in Moldavia del Segretario Generale dell'organizzazione, Koichiro Matsura, avvenuta nel 2005. In quella occasione Matsura incoraggiò le autorità moldave a preparare quanto necessario per iniziare le procedure, ed allo stesso tempo ad adottare una cornice legislativa adeguata e di nominare un sistema di gestione in grado di aumentare le possibilità di Orheiul Vechi.
Il governo di Chisinau non aveva a suo tempo partecipato alla procedura di iscrizione dell"arco geodetico di Struve", e quindi l'iniziativa riguardante Orheiul Vechi è la prima di questo tipo intrapresa dal governo moldavo. Un team di esperti di differenti discipline hanno preparato nell'arco di due anni tutta la documentazione necessaria. La decisione finale, come già ricordato, è attesa per il giugno 2009, visto che in genere è necessario un anno e mezzo di tempo, durante il quale esperti internazionali valutano la qualità del dossier presentato e studiano da vicino la realtà sul terreno del sito candidato.
Orheiul Vechi è stato proposto nella categoria "Paesaggio culturale", che presenta al tempo stesso elementi naturali e legati alla storia dell'uomo. Degli 878 siti inclusi al momento nella lista, solo 25 presentano una tale commistione di elementi antropici e paesaggistici.
Fonte d'ispirazione
L'incredibile paesaggio di Orheiul Vechi ha ispirato nel corso dei secoli artisti, scrittori, poeti e registi. Qui sono stati girati alcuni dei più grandi capolavori cinematografici moldavi e sovietici, come "Armageddon" (1962), "Sapore di pane" (1966), "La radura rossa" (1966), "I violinisti" (1971) di Emil Loteanu, "Il cavallo, il cannone e la donna" (1975), "Il cannone di legno", (1986) solo per citarne alcuni.
Molti registi hanno sottolineato l'importanza di Orheiul Vechi nella storia della cinematografia all'undicesima edizione dell' "Eurasian Teleforum", organizzato a Mosca nello scorso novembre dall'Eurasian Academy of Radio and Television. Il regista moldavo Valeriu Jereghi ha affermato che Orheiul Vechi ha giocato un ruolo significativo negli ultimi 60 anni non solo per la cinematografia sovietica, ma per quella mondiale nel suo complesso. Anche l'ultimo film di Jerenghi, "Arrivederci", che ha vinto il primo premio all'Eurasian Teleforum è stato girato a Butuceni, villaggio situato nel cuore dell'area di Orheiul Vechi.
Per Jereghi Orheiul Vechi ha un forte potenziale cinematografico, e potrebbe diventare un giorno un sito ricercato dalle troupe internazionali. "Per questo lo stupendo paesaggio naturale, l'architettura tradizionale, le antiche tradizioni di Orheiul Vechi devono essere protetti, iscrivendo questo luogo tra quelli patrimonio dell'umanità", ha detto ancora Jereghi.
La pratica internazionale mostra che l'iscrizione nelle liste dell'UNESCO contribuisce al rapido sviluppo economico delle località inserite tra quelle "patrimonio dell'umanità". Secondo Sergius Ciocanu, uno degli esperti che ha preparato il dossier su Orheiul Vechi, il successo significherebbe un grande vantaggio non solo per la Moldavia nel suo complesso, ma soprattutto per gli abitanti dell'area. Se iscritto nella lista, sostengono gli esperti, Orheiul Vechi verrebbe poi incluso nei circuiti turistici internazionali, contribuendo così alla crescita economica della regione.
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