Entra nel vivo la sfida tra Belgrado e Pristina sulla richiesta di ingresso all'UNESCO del Kosovo, che verrà discussa nelle prossime settimane. Il servizio di Francesco Martino (OBC) per il GR di Radio Capodistria [28 settembre 2015]
Sarà battaglia tra Serbia e Kosovo sulla richiesta di Pristina di essere ammessa nell'UNESCO come membro a pieno titolo. Lo ha ribadito il ministro degli Esteri serbo Ivica Dačić, durante la riunione con i suoi omologhi tenuta domenica scorsa a margine dell'Assemblea generale dell'ONU.
Dacic ha confermato il fermo “no” serbo all'ingresso di Pristina nell'organizzazione, motivandolo con la forte preoccupazione di Belgrado rispetto al futuro del patrimonio culturale serbo in Kosovo, sottoposto secondo il ministro ad un'opera di “distruzione fisica”.
Sono quattro le località in Kosovo inserite nella lista dei siti “Patrimonio dell'Umanità”, tra cui i monasteri di Dečani e Gračanica, e il patriarcato di Peć, considerati dai serbi come luoghi fondanti della propria identità religiosa e statuale. Proprio gli edifici sacri serbi furono tra i principali obiettivi delle violenze inter-etniche del marzo 2004, che portarono alla morte di 19 persone e alla distruzione di 29 tra chiese e monasteri serbi in Kosovo.
La richiesta ufficiale di ammissione per il Kosovo è stata presentata per intercessione della vicina Albania ad inizio settembre. Un'iniziativa che ha portato a forti polemiche di Belgrado nei confronti di Tirana. “E' un atto controproducente nell'ambito del dialogo bilaterale tra Serbia e Kosovo”, ha dichiarato Dačić.
La domanda del Kosovo verrà discussa il prossimo 3 ottobre dal Consiglio esecutivo dell'UNESCO. La parola passerà quindi all'Assemblea generale, che dovrebbe mettere la questione all'ordine del giorno ad inizio novembre.
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