Il Montenegro accoglie positivamente le nuove proposte della Commissione sull’allargamento
2 marzo 2020
Il responsabile montenegrino per i negoziati di ingresso nell’Ue Aleksandar Drljević si è espresso positivamente sugli effetti che la nuova strategia approvata dalla Commissione Europea potrebbe avere sulle riforme, non solo in Montenegro ma anche negli altri paesi candidati. Questo è accaduto durante l’incontro EU4ME, promosso a Podgorica il 28 febbraio con l’obiettivo di coinvolgere la cittadinanza nel processo di integrazione europea e di diffondere un atteggiamento positivo nei confronti dell’integrazione europea. Drljević ritiene che potrebbe dare un nuovo slancio a tutti i paesi candidati, oltre che essere uno stimolo ad intensificare il lavoro in alcune aree.
Uno dei quattro punti su cui si basa la nuova strategia di allargamento è la divisione dei negoziati in gruppi tematici, al fine di rendere il processo più dinamico e chiaro. Il primo di questi ‘fundamental cluster’ include i Capitoli 23 e 24, che riguardano rispettivamente sistema giudiziario e diritti fondamentali e giustizia, libertà e sicurezza. A parere della Commissione europea sono proprio questi capitoli che richiederebbero maggiore intervento.
La professoressa Gordana Đurović, presidente dell’Unione Pan-Europea, associazione che ha come obiettivo il conseguimento dell’unità politica ed economica dell’Europa, ha spiegato che poiché la nuova metodologia si basa sull’esperienza di precedenti allargamenti questo è un passo avanti nei negoziati. Mettendo a confronto la nuova proposta europea e la situazione attuale del Montenegro nei negoziati Đurović sostiene che il paese ha tutti gli elementi necessari per procedere dato che la maggior parte della nuova metodologia sarebbe pensata per paesi che non hanno ancora intrapreso il negoziato.
Daliborka Uljarević, direttrice esecutiva della Ong Centro per l’Educazione Civica, ritiene che la nuova metodologia non introduca nulla di rivoluzionario ma che nonostante ciò sia importante per il Montenegro esprimere la propria volontà di aderirvi. La difficoltà ora non sarà più tecnica, dice Uljarević, ma riguarderà l’implementazione sostanziale di riforme. In altre parole, è necessario attivare la macchina politica e passare ai fatti.
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