E se l’ufficio del sindaco della più importante città turistica del Montenegro fosse una cella del carcere? È proprio quello che sta accadendo a Budva, dopo che il sindaco in carica è stato arrestato lo scorso anno, senza aver perso le sue funzioni
Nota come la capitale turistica del Montenegro, Budva è probabilmente l’unica città al mondo ad essere governata da un carcerato. Milo Božović, sindaco di Budva, è stato arrestato il 13 aprile 2023 e, non essendo mai stato destituito a tutt’oggi, nella sua cella nel carcere di Spuž, continua a firmare atti che permettono all’amministrazione locale di espletare le proprie funzioni.
Božović è stato arrestato su richiesta della Procura speciale del Montenegro per sospetto coinvolgimento in attività di criminalità organizzata e traffico di stupefacenti. “Vi è il fondato sospetto che, oltre al reato di associazione a delinquere, Božović abbia commesso altri tre reati, quali produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti”, ha dichiarato Vukas Radonjić, portavoce della Procura speciale, in occasione dell’arresto del sindaco di Budva.
A metà settembre dello scorso anno, la Procura speciale ha avviato un’azione penale contro Božović e altre venti persone, tra cui anche alcuni ufficiali della polizia, accusati di far parte di un cartello della droga. Tra i capi di imputazione ci sono contrabbando di 4,3 tonnellate di cocaina, riciclaggio di circa sette milioni di euro, detenzione illegale di armi e minaccia all’incolumità pubblica.
Milo Božović, 42 anni, economista di professione, dal 2005 al 2020 è stato consigliere del consiglio comunale di Budva. Dopo le elezioni del 2016 gli è stato affidato anche l’incarico di manager del comune. Nell’agosto del 2022, dopo le dimissioni del sindaco Marko Carević, Božović ha assunto la guida della giunta comunale, e alle elezioni locali dell’ottobre dello stesso anno è stato riconfermato sindaco. Božović è stato anche deputato del parlamento di Podgorica, eletto tra le fila del filoserbo Fronte democratico (DF), uno dei partiti usciti vincitori delle elezioni politiche dell’agosto 2020.
Prima dell’arresto, Božović era considerato un politico promettente in cui il DF riponeva grandi speranze. Non c’è da stupirsi quindi se i leader del blocco filoserbo abbiano sempre espresso forte scetticismo nei confronti delle accuse mosse a Božović. “Se c’è qualcuno che non ha alcun motivo di fare affari illeciti, quello è Božović. Il procuratore speciale dovrà presentare molte prove per corroborare le accuse”, ha dichiarato Andrija Mandić – uno dei fondatori del DF e l’attuale presidente del parlamento di Podgorica – subito dopo l’arresto di Božović.
Allo stesso tempo, circa quattromila abitanti di Budva hanno firmato una petizione per chiedere che a Božović venisse concessa una misura alternativa alla detenzione, come arresti domiciliari o sequestro del passaporto. I firmatari hanno sottolineato che l’arresto del sindaco avrebbe ostacolato il normale funzionamento del comune, mettendo in guardia sui problemi che si sarebbero creati durante la stagione turistica, ma anche per quanto riguarda l’erogazione degli assegni sociali e familiari e il trasporto pubblico gratuito per studenti e pensionati.
Il tribunale però non ha accolto le richieste dei cittadini, decidendo di prolungare la detenzione di Božović. Si è giunti ad una soluzione provvisoria solo quando il presidente dell’Alta corte di Podgorica ha consentito a Božović di autorizzare il pagamento degli stipendi degli impiegati comunali e di firmare atti amministrativi.
Così, nella sua cella nel carcere di Spuž, oltre ad un accordo per la ricostruzione delle principali strade di Budva, Božović ha firmato una decina di contratti stipulati tra il comune e le aziende che hanno vinto diverse gare d’appalto per lavori pubblici. Qualche giorno fa, il sindaco incarcerato ha siglato anche un contratto, per un importo complessivo di tre milioni di euro, per la modernizzazione dell’illuminazione pubblica.
All’interno della giunta comunale evidentemente non c’è volontà politica di destituire Božović, o almeno di nominare un vicesindaco per porre fine a quella che si è trasformata in una vera e propria farsa. Al momento non si intravede alcuna via d’uscita da questa situazione a dir poco insolita.
Quindi, oltre che per le sue bellezze naturali, Budva sarà nota anche per il fatto che l’ufficio del suo sindaco si trova in una cella carceraria.
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