Politica, business e banche nel Montenegro di Đukanović, sono i temi al centro di una serie di articoli di inchiesta realizzati dal Centro per il giornalismo investigativo montenegrino e il quotidiano Vijesti
(Originariamente pubblicato dal quotidiano Vijesti e dal portale CIN il 28 gennaio 2019)
Oltre a pagare i conti esorbitanti accumulati da Milo Đukanović negli alberghi di lusso e a saldare i suoi debiti derivanti dalle carte di credito, Duško Knežević [presidente dell’Atlas group, uno dei principali gruppi bancari del paese, indagato dalla Procura di Podgorica per malversazioni finanziarie, ndt] ha effettuato operazioni bancarie di massima segretezza per conto di Đukanović e della sua famiglia. Nel 2007 Knežević ha depositato 1,5 milioni di euro come garanzia per un prestito ottenuto da Đukanović da una banca di Londra. Grazie a questo prestito, l’attuale presidente del Montenegro ha guadagnato il suo primo milione. Đukanović e i rappresentanti delle istituzioni montenegrine hanno sempre tenuto nascosto il fatto che la garanzia per il prestito era stata fornita da Knežević.
Dopo aver deciso di riposarsi un po’ dagli incarichi istituzionali e dedicarsi al business, l’11 luglio 2007 Đukanović ha ottenuto, come titolare dell’azienda Capital Invest, un prestito di 1,5 milioni di euro dalla filiale di Piraeus Bank a Londra, grazie alla società Comsel Ltd. con sede a Cipro di proprietà di Knežević, che ha depositato 1,5 milioni di euro in contanti come garanzia collaterale.
Garanzia in contanti
Quel giorno a Londra sono stati firmati due contratti. Il primo contratto, avente ad oggetto la concessione di garanzia di 1,5 milioni di euro per l’erogazione di un prestito a favore dell’azienda Capital Invest srl. con sede a Podgorica, è stato stipulato tra la filiale di Piraeus Bank a Londra, in qualità di ente erogatore del prestito, e la società Comsel Ltd. con sede a Cipro, in qualità di garante.
Da questo contratto, di cui il Centro per il giornalismo investigativo del Montenegro (CIN-CG) e il quotidiano Vijesti sono venuti in possesso, emerge che Milo Đukanović ha ottenuto il prestito grazie alla garanzia fornita da Duško Knežević. Nel documento è chiaramente precisato che la banca ha chiesto un’ulteriore garanzia collaterale per l’erogazione del prestito sotto forma di contante. La garanzia è stata fornita dalla società Comsel Ltd. di proprietà di Knežević, che ha reso possibile l’erogazione del prestito depositando 1,5 milioni di euro presso la Piraeus Bank.
Nel contratto di garanzia, concluso tra Duško Knežević e i rappresentanti della Piraeus Bank, si precisa che, qualora Milo Đukanović non restituisse il prestito, la banca può recuperare la somma dovuta esclusivamente attraverso la garanzia in contanti depositata dalla società di Knežević.
Nello stesso giorno è stato stipulato anche il contratto di prestito di 1,5 milioni di euro tra la Piraeus Bank SA Londra in qualità di creditore e l’azienda Capital Invest srl. con sede a Podgorica in qualità di debitore, con Milo Đukanović in qualità di rappresentante dell’azienda. Oltre alle condizioni generali relative alla restituzione del prestito, ai tassi di interesse, etc., il contratto contiene anche una clausola secondo cui Đukanović avrebbe dovuto incassare il prestito entro il 31 dicembre 2007. Đukanović ha firmato il contratto sia a proprio nome sia a nome dell’azienda Capital Invest.
La vicenda di questo prestito è più volte salita alla ribalta dell’opinione pubblica, ma molti dettagli sono rimasti sconosciuti, compreso il nome del garante di Đukanović. Il presidente montenegrino è stato molto bravo a mantenere questo segreto, rifiutandosi di rivelare chi fosse “l’amico” che aveva garantito per lui con 1,5 milioni di euro, anche se si è ampiamente speculato sul fatto che il garante fosse Duško Knežević, che intratteneva rapporti d’affari con la Piraeus Bank.
Alla domanda da dove provenisse il patrimonio con cui ha garantito questo prestito, Đukanović ha risposto: “Ricoprendo diversi incarichi istituzionali ho fatto numerose conoscenze e non ho avuto problemi a ottenere un prestito da una rispettabile banca estera”. Duško Knežević, dal canto suo, ha dichiarato di non avere nulla a che fare con questo prestito.
Acquisto di azioni della Prva Banka
Đukanović ha usato la somma ottenuta in prestito per acquistare un pacchetto di azioni della Prva Banka, il cui azionista di maggioranza già all’epoca era suo fratello Aco Đukanović. Ricordiamo che il fratello minore di Milo Đukanović aveva comprato la Nikšićka Banka, una piccola banca fondata a Nikšić, cambiando il suo nome in “Prva Banka del Montenegro, fondata nel 1901”. Grazie alla sua posizione privilegiata nel panorama bancario montenegrino e ai cospicui aiuti di stato, la Prva Banka in pochi anni è cresciuta notevolmente, diventando una delle più importanti banche del paese.
Il 3 agosto 2007, Milo Đukanović ha acquistato un pacchetto di azioni della Prva Banka al prezzo di 127 euro per azione. Quel giorno il prezzo delle azioni della Prva Banka in borsa era di 188 euro. L’azienda Capital Invest ha investito l’intero prestito ottenuto dalla Piraeus Bank nell’acquisto di 11.657 azioni della Prva Banka, per un importo complessivo di 1.489.997 euro.
Non appena Milo Đukanović è entrato nel capitale della banca di suo fratello, il valore delle azioni della banca ha iniziato a crescere vertiginosamente. In soli 20 giorni il valore delle azioni è quasi raddoppiato, salendo a 334 euro. Stando a quanto previsto dalla normativa in materia, il valore delle azioni delle società incluse nel principale indice della borsa montenegrina, tra cui all’epoca c’era anche la Prva Banka, non può aumentare di più del 10% al giorno. Le azioni della banca dei fratelli Đukanović quasi ogni giorno raggiungevano questo limite, e spesso veniva emessa una sola azione al giorno. Questo induce a pensare che lo scopo della strategia di trading con poche azioni fosse quello di produrre un ulteriore aumento del loro valore.
Contratti dichiarati segreti
Questa transazione milionaria ha suscitato l’attenzione dell’opinione pubblica, perché Đukanović non poteva permettersi un simile investimento con il suo stipendio di funzionario statale, che per anni era inferiore a 1000 euro. Tuttavia, la Direzione per la prevenzione del riciclaggio di denaro si è limitata a rendere noto che l’azienda Capital Invest ha acquistato azioni della Prva Banka con un prestito ottenuto “da una banca di Londra”. La Direzione, all’epoca guidata da Predrag Mitrović, ha fatto sapere che dal contratto di prestito “firmato l’11 luglio emerge che la restituzione del prestito è stata garantita con azioni” della Prva Banka. Ora è chiaro che la Direzione per la prevenzione del riciclaggio di denaro ha cercato di nascondere il fatto che il garante del prestito ottenuto da Đukanović era Duško Knežević, ovvero la sua società Comsel Ltd. con sede a Cipro.
Successivamente, i contratti relativi a questo prestito sono stati classificati come segreti al fine di impedire all’organizzazione non governativa MANS – che ha più volte chiesto di accedervi appellandosi alla Legge sul libero accesso alle informazioni – di scoprire maggiori dettagli su questo affare. Già allora era chiaro che Đukanović non poteva garantire la restituzione del prestito con le azioni della Prva Banka, che sono state iscritte al registro delle transazioni garantite, tenuto dal Tribunale di commercio di Podgorica, solo tre mesi dopo la firma del contratto di prestito. Dai documenti di cui CIN-CG e Vijesti sono venuti in possesso emerge che Đukanović prima ha ottenuto il prestito, grazie all’aiuto del suo amico Duško Knežević, e solo dopo ha acquistato le azioni della banca di suo fratello. L’atto di transazione è stato iscritto nell’apposito registro solo nell’ottobre 2007, sull’onda dello scalpore che questo affare ha suscitato nell’opinione pubblica.
In questi giorni si è tornato a parlare di Predrag Mitrović, custode dei segreti che avvolgono questa vicenda. Duško Knežević sostiene che, dopo l’aggressione a Mitrović – che nel 2014 era stato ferito a una gamba a colpi di pistola – , abbia dovuto “ricucire” i rapporti tra Milo Đukanović e l’ex direttore della Direzione per la prevenzione del riciclaggio di denaro. La scorsa settimana Knežević ha invitato Đukanović a spiegare all’opinione pubblica perché Mitrović era stato aggredito.
Dopo che Đukanović ha acquistato le azioni della Prva Banka per 1,5 milioni di euro, la loro quotazione in borsa ha cominciato a crescere vertiginosamente, e già nell’ottobre 2007 il pacchetto di azioni acquistato da Đukanović valeva 6,9 milioni di euro.
Un anno dopo la firma del contratto di prestito, Đukanović ha restituito la somma dovuta alla Piraeus Bank vendendo una parte delle azioni della Prva Banka, più precisamente 2.540 azioni, al prezzo di 610 euro per azione, per un importo complessivo pari a 1,55 milioni di euro, esattamente la cifra di cui aveva bisogno per restituire l’intero prestito. Secondo quanto riferito da una fonte al quotidiano Vijesti, Đukanović avrebbe venduto le azioni a una persona legata alla Prva Banka. “La mia prima azienda, Capital Invest, si era indebitata all’estero e bisognava risolvere la questione. Ho venduto in borsa una parte delle azioni possedute dall’azienda e ho estinto il debito”, ha dichiarato in quell’occasione Đukanović.
È interessante notare che, alcuni giorni dopo che Đukanović ha venduto una parte delle azioni della Prva Banka per 1,5 milioni di euro, il loro valore in borsa ha smesso di crescere. Quando nel 2009 la Prva Banka è stata colpita da una crisi di liquidità – tale da costringere la Banca centrale del Montenegro a intervenire con misure straordinarie – , la quotazione delle sue azioni in borsa è scesa notevolmente, tanto che persino alcuni amici della famiglia Đukanović, temendo di perdere il capitale investito, hanno deciso di vendere le loro azioni.
Fino al 2013 Đukanović ha mantenuto una quota di partecipazione al capitale della Prva Banka, che nel 2010 è stata salvata dal governo con un’iniezione di capitale per 44 milioni di euro. Nell’aprile 2013, l’attuale presidente del Montenegro è formalmente uscito dalla proprietà della Prva Banka, vendendo 10.466 azioni al prezzo di 102 euro per azione e guadagnando così il suo primo milione. Ancora una volta è emerso che, quando il presidente decide di vendere le azioni, il loro prezzo sale. Solo quattro giorni prima il prezzo delle azioni della Prva Banka era pari a 76 euro, e dopo tre giorni di costante crescita ha raggiunto la cifra alla quale Đukanović ha venduto il suo pacchetto di azioni.
La somma di un milione di euro ottenuta dalla vendita di azioni è stata depositata presso la Prva Banka sul conto corrente dell’azienda Capital Invest, che ogni anno incassa circa 50mila euro a titolo di interessi, e questa somma costituisce l’intero fatturato dell’azienda. Stando alla relazione del revisore dei conti della Prva Banka, al 31 dicembre 2017 Capital Invest aveva 1,15 milioni di euro depositati in questa banca.
Quando, nel maggio 2018, dopo una breve pausa dall’attività politica, è tornato a ricoprire l’incarico di presidente della Repubblica, Milo Đukanović ha trasferito la proprietà dell’azienda Capital Invest a suo figlio Blažo.
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