Il mancato raggiungimento del quorum necessario alla votazione del Piano d'azione per l'armonizzazione dei sistemi economici di Serbia e Montenegro, pone in discussione la stabilità stessa dell'unione delle due repubbliche.
Durante la seduta di ieri del Parlamento della Serbia e Montenegro, la prima dopo la pausa estiva, è mancato per la seconda volta il quorum necessario per la votazione del cosiddetto Piano di Azione. Tale Piano, in sintonia con le direttive dell'Unione Europea, prevede l'armonizzazione dei sistemi economici delle due repubbliche, secondo quanto specificato dall'Accordo di Belgrado siglato il 14 marzo 2002 dal quale per altro è uscita l'Unione di Serbia e Montenegro, decretando la fine della Federazione di Jugoslavia.
L'armonizzazione dei sistemi economici della Serbia e del Montenegro rappresenta uno dei requisiti per l'integrazione nell'area dell'UE. Il quorum mancato - secondo le parole del ministro della SM per le relazione economiche con l'estero Branko Lukovac - lancia un cattivo segnale della volontà della Serbia e Montenegro verso l'integrazione europea.
Alla seduta parlamentare di ieri non hanno partecipato il ministro serbo della giustizia Vladan Batic, il vice premier Zarko Korac e Milutin Micic del partito democristiano serbo (DHSS, il cui presidente è il ministro della giustizia). Il presidente del Parlamento Dragoljub Micunovic ha fortemente criticato il comportamento dei deputati, richiedendo un'immediata seduta straordinaria della coalizione governativa DOS affinché si possa verificare il consenso e la responsabilità presente nella coalizione. Un tema quest'ultimo che non fa qui la sua prima comparsa. Non è infatti la prima volta che la validità dell'ampia coalizione di governo viene messa in discussione.
Micunovic considera il fallimento di ieri come "un colpo politico non solo per il parlamento, ma anche per il paese - e prosegue dicendo che - tutti i partiti politici sono favorevoli all'integrazione in Europa, ma quando si deve votare allora non vengono tutti i membri della DOS, per non parlare dei partiti di opposizione i quali sono tutti per l'Europa, ma non sono favorevoli al fatto che si ponga all'ordine del giorno la questione del piano d'azione". ("Politika" 25 agosto 2003). Micunovic ha avuto modo di lamentasi anche del fatto che la seduta era stata fissata un mese fa.
Dal canto suo il vice premier del governo serbo, ha rigettato tali le lamentele del presidente del parlamento dell'unione, motivando che non è affatto vero che a causa della sua assenza non è stato possibile raggiungere il quorum. "Anche senza di me si può raggiungere il quorum" ha precisato Korac, precisando che è stato via da Belgrado per qualche giorno con la figlia, inoltre facendo appello al fatto che da tre anni non va in vacanza, ha sottolineato che nell'arco degli ultimi anni egli ha dovuto occuparsi di "lavori altrui".
Vladan Batic, sul quale sono ricadute le lamentele di aver fatto fallire la seduta parlamentare e di conseguenza la votazione del piano d'azione, ha dichiarato di avere "un milione di impegni" e di non essere a conoscenza del fatto che il parlamento sarebbe stato senza quorum. Il ministro della giustizia serbo, ha invitato il presidente del parlamento della SM a far sì che durante la prossima seduta i creatori del Piano d'azione diano maggiori dettagli su tale accordo, affermando che "i nostri esperti di partito ritengono che la Serbia possa rimanere danneggiata con questo piano, mentre l'interesse della Serbia è il nostro imperativo" ("Danas" e "Politika", 25 agosto 2003).
Anche il partito G17 plus, in un comunicato, ha ribadito la sua disaffezione nei riguardi dell'Unione di Serbia e Montenegro, e ha precisato che il fallimento di ieri mostra come "questa creazione non funzionale si debba urgentemente sciogliere e dare la possibilità alla Serbia di iniziare la sua strada verso l'Unione Europea".
Dalle file dell'opposizione, in particolare dal partito di Kostunica, DSS, è stato fatto notare che i propri deputati non hanno votato il previsto ordine del giorno per via del fatto che la questione sul Kosovo e Metohija non è stata posta come dibattito parlamentare. Secondo il DSS, la questione del Kosovo e la questione del Piano d'azione, ossia del quorum parlamentare, si riferisce" al problema della responsabilità degli alti poteri".
La seduta straordinaria della DOS con ogni probabilità si terrà oggi stesso, mentre la seduta del Parlamento della Serbia e Montenegro dovrebbe avere luogo al più tardi fra una settimana.
Vedi anche:
- Serbia e Montenegro, la via per l'UE passa dall'armonizzazione dei sistemi economici
- Serbia e Montenegro, l'Unione è lenta
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