La Serbia e il Montenegro stanno da tempo cercando di affrontare la questione delle tasse doganali, cercando, sotto pressione dell'UE, di armonizzare i rispettivi sistemi economici da tempo ormai diversificati.
I rappresentanti dei governi della Serbia e del Montenegro hanno consolidato il piano di azione per l'armonizzazione dei sistemi economici nel campo della libera circolazione delle merci e hanno raggiunto l'accordo per l'80% delle tasse doganali. Il restante 20% sarà, invece, mantenuto allo stesso livello attuale ed è stato indicato che verrà armonizzato nei prossimi tre anni con la mediazione dell'UE.
Secondo i rappresentanti del governo serbo, le merci per le quali non è stato determinato il trattamento doganale si producono in Serbia, e si tratta di prodotti dell'industria alimentare, delle industrie metallurgiche ed energetiche. Già dall'inizio di questa settimana i gruppi di lavoro continueranno a cercare le soluzioni per i punti controversi.
I rappresentanti di entrambi i governi (serbo e montenegrino) considerano che l'UE dovrebbe avere una maggiore comprensione per capire la necessità di un periodo di almeno tre anni per il consolidamento di alcune tasse doganali, e che la differenza tra le tasse delle due repubbliche è una conseguenza dei diversi sistemi economici e questo non dovrebbe essere di ostacolo per il processo di associazione con l'UE.
I funzionari dell'Unione europea hanno commentato il piano d'azione come "un buon passo, ma non sufficiente". Le fonti dell'UE hanno notato che è comprensibile che, specialmente, le autorità della Serbia abbiano mantenuto alcune tasse per importanti prodotti agricoli e metallurgici, perché prima delle negoziazioni sull'armonizzazione delle tasse con i 15 paesi europei, dovranno terminare le complesse discussioni con il WTO sulla diminuzione delle tasse. La Serbia e Montenegro, infatti, ancora non fa parte del WTO.
I funzionari della Commissione europea responsabili per i rapporti con la Serbia e Montenegro hanno dichiarato che tra le tasse che sono state armonizzate ci sono quelle dei prodotti che non si producono né in Serbia né in Montenegro, ma che si trovano invece sulla lista del WTO.
Allo stesso tempo, tra il 20% delle tasse che non sono state consolidate, ci sono quelle relative a prodotti molto importanti per entrambe le repubbliche. Le stesse fonti hanno commentato che il piano d'azione dovrebbe contenere le fasi precise dell'armonizzazione del mercato e i sistemi doganali e commerciali delle due repubbliche con un chiaro obbiettivo, finalizzato a "raggiungere una area economica" che permetterebbe all'UE di avere rapporti con un solo Governo, che sarà responsabile per i rapporti con il mercato internazionale. Questo è il prerequisito chiave per la Commissione europea per elaborare lo studio di fattibilità (feasibility study) per le negoziazioni sull'Accordo di stabilizzazione e associazione della Serbia e Montenegro con l'UE.
Se questo si raggiunge presto, sarà più facile l'associazione e l'inserimento della Serbia e Montenegro nelle istituzioni europee, hanno aggiunto dalla Commissione e commentato che per ora è difficile dichiarare se a giugno a Salonicco, durante l'incontro UE - Balcani Occidentali, sarà confermato che è stata aggiunta una nuova fase nei rapporti Unione europea-Serbia e Montenegro.
Nel frattempo il presidente della Serbia e Montenegro, Svetozar Marovic, ha inviato a Bruxelles la richiesta per l'abbreviazione del processo di accoglienza della nuova unione nell'UE, e per l'adattamento del Processo di associazione e stabilizzazione in modo separato per ogni repubblica. La portavoce di Havier Solana, Cristina Galjak, ha detto che a questa richiesta l'UE risponderà dopo che sarà compiuta l'armonizzazione dei rapporti economi nella Serbia e Montenegro al Summit dell'Unione che si farà il prossimo giugno a Salonicco.
Vedi anche:
- Accordo sulla presenza di Serbia e Montenegro in BM e FMI
- La formazione del Consiglio dei Ministri della Serbia e Montenegro
- L'armonizzazione delle tasse doganali di Serbia e Montenegro
- Serbia e Montenegro, ripresa delle trattative con la UE
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