Altripiani: finalmente la Transilvania!

12 maggio 2016

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La terza settimana di Altripiani, un viaggio a piedi attraverso i Carpazi, di cui Osservatorio Balani e Caucaso è media partner.

Qui di seguito il diario di Giacomo Frison ed alcune fotografie:

"Se l'Ucraina è il paese dove l'uomo si sente sempre più piccolo e la terra è sempre più grande, la Romania è una terra famigliare dalla simpatica forma di un pesce persico con le pinne rivolte al Mar Nero. Lasciamo l'Ucraina attraversando un ponte decadente sopra il fiume Tisa. "Benvenuti in Europa" ci dicono alla frontiera.

In Romania almeno una persona su quattro parla qualche parola di italiano o ha un parente che lavora in Italia. Qui ognuno cerca di aiutarci come può e l'ospitalità non conosce limiti. In Maramures troviamo il generoso Olimpio che ci fa da guida, è cresciuto qui, ma ora si trova in vacanza per la Pasqua con la sua ragazza austriaca. Lavora come lavapiatti a Lienz e parla almeno cinque lingue.

Ammiriamo assieme le eccezionali chiese lignee di Baia Mare, costruite senza uso di chiodi ma solamente ad incastro, con campanili alti anche 70 metri. Sembrano sbucare dalle colline e grattare il cielo. Con molta fortuna entriamo nella Biserica di Ieud risalente al 1364.

I Carpazi rumeni da subito invogliano a intraprendere sentieri per scoprire le vette, solo il tempo incerto ci fa rivedere continuamente i piani di viaggio. Daniel, un giovane operaio della stradale, con un lungo autostop ci porta oltre il passo di Prislop e arriviamo in Bucovina dove si trovano alcuni monasteri risalenti al XV secolo. Tra i più famosi quello di Voronet e Sucevita con la particolarità di essere affrescati all'esterno. All'imbrunire aiutiamo le monache a portare la spesa al monastero di Agapia Veche. Percorriamo un pezzo di verdeggiante Moldova e passate le strette gole di Bicaz, ci fermiamo a Georgheni.

Finito un temporale la luce è meravigliosa al tramonto e in un lampo mi infilo le scarpe e impugno la reflex. Correndo in collina cercando di non perdere la luce, attraverso un villaggio di zingari, in pochi istanti divento la curiosità, tutti mi toccano, provo a fare il simpatico, vorrei anche conversare, ma la parola che emerge è sempre la stessa: "soldi!" Stringo mani e con falcate lunghe prova a riprendere il mio cammino, mi seguono in cinque, quando taglio per un prato si bloccano. Forse hanno un divieto.

In cima scatto foto magnifiche con luce calante, ma tre cani e due ragazzotti mi hanno ugualmente raggiunto, salto coltivazioni a terrazze in serie e velocemente ritorno in paese con il fiatone.

La Transilvania è un altopiano di rara bellezza ai piedi dei Carpazi. Il bellissimo paesaggio è armonioso e si trovano alcune delle città medievali meglio conservate in Europa. Sin dal duecento i coloni sassoni hanno fortificato le loro città e per secoli le mura, le torri e le chiese fortificate hanno protetto gli abitanti dalle invasioni dell’Impero ottomano. Sono moltissimi i castelli nascosti tra queste montagne e boschi, il più famoso è sicuramente quello di Sighisoara dove abbiamo fatto il bucato. La città fu fonte d'ispirazione per Dracula, misteriosa e suggestiva anche grazie alla sua architettura gotica.

Oggi altra giornata indimenticabile su e giù per piccoli villaggi dai nomi simpatici, incontriamo gente con l'abito tradizionale. Un grande cappello nero simile a quelli da sombrero nasconde facce divertenti dalla pelle bruciata dal sole. La tenda è ora sistemata sull'estremità di un altopiano, in piena vista dei monti Fagaras dove si trova la montagna più alta della Romania, il monte Moldoveanu di 2544m. I monti Fagaras hanno almeno venti piccole valli parallele e da lontano sembrano un lato di una torta con dello zucchero a velo sopra. L'umore è "sereno variabile" un po' come il tempo, ma il paese è magnifico, si continua a prendere appunti e con le montagne in vista non si possono che fare sogni d'oro.