Con una mossa piuttosto insolita, il presidente romeno Klaus Iohannis si è candidato a divenire il prossimo segretario generale della NATO. Una decisione che, con la guerra in Ucraina, segnala l'importanza crescente dei paesi nell'area del Mar Nero negli equilibri dell'Alleanza atlantica
Il presidente della Romania Klaus Iohannis ha annunciato di voler entrare nella competizione per la carica di segretario generale dell’Alleanza Nord Atlantica (NATO). L'annuncio è stato accolto nel paese con sorpresa, incoraggiamenti, ma anche un po' di ironia.
Con la guerra in Ucraina ai propri confini, la Romania tenta di mantenere alti l'attenzione e l'impegno degli alleati NATO nella regione del Mar Nero, regione strategica per la sicurezza del fianco orientale dell’Alleanza. Nei giorni scorsi, lo stesso presidente romeno Iohannis ha parlato pubblicamente della NATO e del suo ruolo essenziale per la sicurezza nell'area. Allo stesso tempo Iohannis ha annunciato di entrare nella competizione per la la carica di segretario generale dell'alleanza militare.
Una mossa piuttosto insolita per questa carica, che di solito sembra piuttosto emergere da un negoziato tra i 32 paesi membri e da decisioni prese all'unanimità. Il mandato dell'attuale segretario, il norvegese Jens Stoltenberg, scade il 1 ottobre, ma anche il mandato di Iohannis a presidente della Romania scade a fine 2024. Secondo molti, il nuovo segretario generale potrebbe essere annunciato il prossimo luglio a Washington, in occasione del 75° anniversario dell’Alleanza. Finora Mark Rutte, il più longevo premier olandese, sembra essere il candidato preferito delle grandi potenze come USA, Germania o Gran Bretagna.
Questo non scoraggia però affatto Iohannis, 69 anni, esponente della minoranza tedesca di Romania: "Ci troviamo in un contesto di sicurezza in cui ritengo sia giunto il momento per la Romania di assumere una responsabilità ancora maggiore all'interno delle strutture di leadership euroatlantiche", ha dichiarato il presidente romeno. "Ho deciso di candidarmi a segretario generale della NATO, candidatura che assumo a nome della Romania con piena responsabilità. Questa decisione si basa sulle performance della Romania, sull'esperienza acquisita durante i due mandati come suo presidente, su una profonda comprensione delle sfide che NATO, Europa e soprattutto la nostra regione affrontano, e sul mio fermo impegno nei confronti dei valori e degli obiettivi fondamentali dell'Alleanza.”
Le reazioni
In seguito alle sue dichiarazioni, Iohannis ha raccolto il sostegno del Partito Liberale, tramite la voce del suo leader, il generale Nicolae Ciuca. Anche i social democratici, alleati al governo con i liberali si sono espressi positivamente. ”Se si è voluto mettere in gara, significa che ha possibilità. E anche se perde, è positivo che la Romania affermi la sua volontà di avere una posizione importante", ha dichiarato Vasile Dîncu, presidente del Consiglio Nazionale del PSD ed ex ministro della Difesa. Critiche invece sono piovute da parte dell’opposizione: l'AUR, alleanza ultra nazionalista, considera che la proposta di candidatura di Iohannis “fa vergognare la Romania”, mentre i liberali di destra dell’Unione per la Salvezza della Romania (USR) gli hanno attribuito "zero possibilità".
Nel frattempo la diplomazia e i politici della coalizione al governo, Iohannis incluso, hanno avviato un'iniziativa a largo spettro per ottenere il sostegno internazionale al presidente romeno per assicurarsi la leadership della NATO. Le principali televisioni di Bucarest hanno chiamato ambasciate e cancellerie per eventuali dichiarazioni in merito, ma per ora hanno ricevuto solo poche reazioni.
"La Romania è un partner chiave per gli Stati Uniti all'interno della NATO, e contribuisce spendendo il 2,5% del PIL nel settore difesa. La Romania è un alleato cruciale durante questa terribile guerra ai suoi confini e abbiamo il massimo rispetto per il presidente Iohannis”, ha precisato l’ambasciatrice degli USA in Romania, Kathleen Kavalec. Dopo il rispetto espresso dalla diplomatica americana, arriva però il commento ironico dell’ex presidente della Romania, Traian Băsescu: "Non ho mai creduto che la posizione di Segretario Generale della NATO fosse stata messa in concorso”. Altri analisti ed esperti si chiedono perché Iohannis non si sia consultato con i vari partiti politici prima di candidarsi - a nome del Paese - alla carica più alta dell'Alleanza Nord Atlantica.
Secondo il canale televisivo "protv", che cita la versione in lingua romena di Deutsche Welle, ”in questo momento il più forte sostenitore [di Iohannis] sembra essere la seconda potenza in termini di dimensioni dell'esercito dell'Alleanza, cioè la Turchia. La Romania può inoltre contare sul sostegno dell'Ungheria, che è stata la prima a annunciare pubblicamente la sua opposizione all'olandese Rutte come capo della NATO, così come sul sostegno della Bulgaria, che è stata bloccata per anni dai Paesi Bassi nell'accesso allo Spazio Schengen”, sostiene la stessa testata.
Altri osservatori invece, sempre dalla Germania, esprimono opinioni diverse: "Fino ad ora, il primo ministro olandese Rutte era considerato il favorito per la posizione di segretario generale, ma ora si candida anche il presidente della Romania, Klaus Iohannis. Quest'ultimo non ha alcuna possibilità, ma la sua candidatura ritarderà la decisione finale", scrive il Frankfurter Allgemeine Zeitung.
Una nuova base NATO in Romania
Il Segretario Generale è una figura politica di alto livello di uno dei paesi membri NATO, nominato dagli stati membri per un mandato di quattro anni. La selezione avviene attraverso consultazioni diplomatiche informali tra i paesi membri, che propongono candidati per questa posizione. Nessuna decisione è confermata fino a quando non si raggiunge il consenso unanime su un candidato. Al termine del mandato, al titolare può essere proposto di rimanere in carica.
Intanto la presenza della NATO in Romania è sempre più visibile anche alla luce della guerra in Ucraina e all'importanza strategica che assume sempre di più la regione del Mar Nero.
La stampa romena (euronews, protv) ha reso noto che sono iniziati i lavori nella più grande base militare della NATO in Europa, la "Mihail Kogalniceanu" a Costanza, proprio sulla costa del Mar Nero. Con dimensioni paragonabili a quelle di una piccola città, e una superficie di quasi tremila ettari, il sito potrà ospitare permanentemente fino a 10mila militari NATO insieme alle loro famiglie. Il progetto, frutto di un investimento del governo di Bucarest, ha valore di 2,5 miliardi di euro ed include piste, piattaforme per armamenti, hangar per aerei militari, ma anche scuole, asili, negozi e persino un ospedale.
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