Romania: l'assegnazione di fondi europei condizionata al rispetto dello stato di diritto?
31 gennaio 2018
Lo scorso 24 gennaio il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha chiesto al governo rumeno di “rivalutare” la riforma della giustizia, ritenendola “pericolosa per lo stato di diritto". Martedì 30 gennaio sulla questione è intervenuta anche l'ex eurodeputata ed attuale Commissaria europea per le politiche regionali Corina Creţu che ha confermato che Bruxelles sta discutendo l'opzione di condizionare la concessione di fondi europei al rispetto dello stato di diritto.
Del resto la Brexit porterà ad una diminuzione netta del budget europeo di 6 miliardi di euro all'anno. E quindi la Commissione europea sta studiando modalità per fare delle economie. Tra le ipotesi anche “il condizionamento dei finanziamenti al rispetto dello stato di diritto a partire dal 2020” che sarebbe secondo la Creţu “una pista attualmente discussa”.
Il sostegno ad una maggiore condizionalità rispetto alla concessione dei fondi comunitari si è ampliato a seguito delle cosiddette “derive illiberali” in Polonia e Ungheria. Ma la Romania potrebbe suo malgrado esserne coinvolta in particolare a causa della riforma che il governo sta attuando nel settore giustizia.
La Commissione ritiene che queste leggi siano “un passo indietro nelle riforme anti-corruzione”. Ma per la maggioranza al governo in Romania si tratterebbe solo di “prevenire gli abusi del settore giudiziario”. L'impatto della riforma della giustizia sullo stato di diritto in Romania è probabile venga discusso nel corso mese di febbraio in sessione plenaria al Parlamento europeo.
Una “minaccia” che l'attuale premier rumena Viorica Dăncilă è predisposta a comprendere bene essendo stata eurodeputata sino alla sua recente nomina a primo ministro. Dăncilă è comunque una fedelissima del presidente del Partito socialdemocratico (PSD), Liviu Dragnea, sotto processo, tra le altre cose, anche per crimini che avrebbe commesso relativamente alla gestione di fondi europei. quest'ultimo conta su Viorica Dăncilă per far approvare il prima possibile nuove leggi sulla giustizia dalle quali dipende il suo destino personale e di altri a lui vicini.
Sarebbero le capacità di assorbimento dei fondi europei e il livello di applicazione delle direttive europee a venir considerati nuovi parametri per l'allocazione dei fondi nel nuovo piano pluriennale che partirà dal 2020. Per la Romania sarebbero in ballo svariati milioni di euro.
Link: Le Courrier des Balkans
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