Romania: sfiduciato il “governo ribelle”
22 giugno 2017
Dopo una settimana di crisi politica che ha portato alle dimissioni della maggior parte dei ministri del governo rumeno quest'ultimo è stato infine sfiduciato con un voto in parlamento dalla stessa maggioranza che lo sosteneva.
La crisi è nata tutta in seno ai Socialdemocratici, divisi un due campi: uno dietro all'uomo forte del partito Liviu Dragnea e l'altro a sostegno del primo ministro Sorin Grindeanu che rifiutava di dare le proprie dimissioni.
La mozione di sfiducia è stata votata ieri in parlamento ed è passata con 241 voti a favore e 10 contrari. Più di 200 parlamentari dell'opposizione hanno protestato contro il voto astenendosi.
E' servito che Liviu Dragnea utilizzasse tutto il suo potere per impedire al partito di implodere: innanzitutto lo ha fatto minacciando d'espulsione dal partito chi si fosse astenuto o avesse sostenuto Grindeanu. Poi facendo il modo che la votazione sulla mozione non fosse segreta.
Victor Ponta, l'ex premier schieratosi dalla parte di Grindeanu, ha dichiarato che queste misure avrebbero fatto perdere al governo il sostegno di almeno 50 parlamentari.
Dato che riteneva l'esito della mozione di sfiducia non affatto scontato la direzione dei Socialdemocratici ha provato in questi giorni a trovare un accordo con il partito della minoranza ungherese, l'UDMR. Le negoziazioni hanno preso avvio lo scorso 19 giugno e l'UDMR si è allineato al campo di Dragnea dopo che sarebbe stato offerto il 15 marzo – giorno dell'annessione, nel 1948, della Transilvania da parte dell'Ungheria – come festa nazionale e l'abbassamento della soglia demografica necessaria affinché l'ungherese venga introdotto nell'amministrazione locale come lingua ufficiale, dal 20 al 10% .
Le negoziazioni sono però state bruscamente interrotte il giorno successivo a seguito di numerose accuse giunte da membri del PSD, dell'opposizione, in parlamento e nello spazio pubblico dove si accusava la direzione PSD di “svendere il paese”.
Le trattative per la nomina del futuro primo ministro cominceranno la prossima settimana. Sarà il presidente Iohannis a doverlo nominare. “I romeni hanno bisogno di un primo ministro integro”, ha dichiarato Iohannis martedì sera.
Link: Le Courrier des Balkans