Oltre il 50% (9,3 milioni) dei romeni ha votato domenica 9 giugno per le elezioni europee e locali, confermando ampiamente la preferenza per l’alleanza di governo tra socialdemocratici e liberali
I romeni hanno votato per la stabilità, optando prevalentemente per l’attuale coalizione al governo. I risultati delle elezioni europee ed amministrative in Romania hanno premiato, quindi, la coalizione tra i socialdemocratici (PSD, centro-sinistra) e i liberali (PNL, centro-destra), ovvero l’alleanza al governo negli ultimi anni.
Con questo risultato, la Romania contribuisce a mantenere l’attuale configurazione politica dell’UE, anche se tra i 33 europarlamentari romeni che andranno a Bruxelles, stavolta ci saranno anche i rappresentanti della destra nazionalista, l’Unione per l’Unità dei Romeni (AUR) ed anche l’estrema destra di SOS Romania.
Elezioni europee
Secondo i dati forniti dall’Ufficio Elettorale Centrale (BEC ) dopo lo spoglio di oltre il 97% delle schede elettorali, la coalizione elettorale PSD-PNL ha ottenuto il 48,70% dei voti espressi alle elezioni europee, la coalizione AUR il 14,95%, e la coalizione Dreapta Unită (ADU) l’8,61%.
Tradotto in seggi, il PSD ha ottenuto 10 seggi al Parlamento europeo, il PNL 9 seggi, l’AUR di George Simion 6 seggi, l'Alleanza Destra Unita 3 seggi, mentre l'UDMR 2 seggi. Grazie ai voti dei romeni all’estero, SOS Romania di Diana Șoșoacă ottiene due seggi nel Parlamento europeo.
L’AUR e SOS Romania hanno origini comuni e sono legati da un discorso simile, estremista, nazionalista e sovranista. Rappresentano la novità estremista del Parlamento europeo.
Nicu Ștefănuță (europarlamentare dal 2019) è l'unico candidato indipendente che è riuscito ad entrare nel Parlamento europeo.
Dei 33 deputati romeni faranno parte gli europarlamentari liberali e dell’UDMR, affiliati al gruppo PPE-Partito Popolare Europeo, il più grande gruppo politico europeo, del quale fa parte anche il PMP (Partidul Mişcarea Populară - che ha partecipato con la lista della Destra Unita).
Nel Parlamento Europeo il PSD, il principale partito della Romania, riconfermato come tale anche in seguito a queste elezioni.
Elezioni locali
Il PSD ha vinto oltre il 53% delle amministrative, mentre il PNL ha ottenuto il 34,69%, secondo i risultati non ancora definitivi pubblicati dal BEC.
L'affluenza alle urne a livello nazionale per le elezioni locali ha superato il 50%. Dopo l’alleanza PSD-PNL, arriva l’AUR con il 15% di preferenze, mentre l'alleanza ADU - Destra Unita (Dreapta Unită) ottiene l'11% dei voti. Nell’ADU ci sono anche i progressisti dell’USR, considerato ormai il grande perdente di queste elezioni. Il presidente dell’USR, Cătălin Drulă, ha già annunciato le sue dimissioni.
Le reazioni
"La democrazia ha trionfato. Ringrazio i romeni per essere andati a votare oggi, nonostante il caldo torrido, e per aver dato legittimità ai candidati eletti. Il Partito Social Democratico ha vinto le elezioni, tutto ciò che abbiamo ottenuto oggi rappresenta la fiducia che i romeni ci hanno dato. (...) Le misure adottate dal PSD al governo sono state apprezzate dai romeni", ha detto Marcel Ciolacu, presidente del PSD, nonché primo ministro.
Il PSD ha perso però le elezioni nella capitale, Bucarest. Qui a vincere e a riconfermarsi sindaco è stato Nicusor Dan, un matematico, candidato indipendente ma sostenuto dall’Alleanza Destra Unita. Un esito elettorale che, secondo il leader dei Socialdemocratici, è "una lezione di democrazia" che rispetta.
Il PSD ha ottenuto 27 consigli provinciali, più del doppio rispetto al PNL, che si ferma a 11. L’Unione Democratica dei Magiari della Romania (UDMR) ha vinto 4 consigli provinciali.
Anche il presidente del Partito Nazional Liberale, Nicolae Ciucă, ha sottolineato l’importanza della partecipazione dei cittadini al voto: "È una vittoria dei romeni che oggi, 9 giugno, hanno dato una lezione di democrazia e sono andati a votare in numero impressionante - oltre 9,3 milioni. Oltre 2,3 milioni di romeni hanno votato affinché il PNL rappresenti la forza politica di destra più forte della Romania e li ringrazio", ha detto Ciucă, subito dopo gli exit poll. Ciucă ha poi ringraziato gli elettori perché “hanno optato per i valori europei, hanno detto no all'estremismo e hanno votato l'alleanza“.
Mentre i liberali si dichiarano soddisfati dei risultati elettorali, considerati migliori rispetto ai sondaggi, l’Alleanza per Unità dei Romeni (considerata di estrema destra) ottiene risultati al di sotto delle previsioni.
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