La squadra di giornaliste e giornalisti di KRIK (foto Krik)

La squadra di giornaliste e giornalisti di KRIK (foto Krik)

In Serbia, la testata investigativa KRIK è bersaglio di numerose molestie legali. Per contrastarle, la redazione ha sviluppato strategie basate sulla solidarietà della società civile, la denuncia pubblica ed il monitoraggio dei processi

11/12/2024 -  Massimo Moratti Belgrado

In Serbia le SLAPP (Strategic Lawsuits Against Public Participation alias “azioni temerarie”) contro giornalisti indipendenti destano sempre più preoccupazione.

A destare scalpore è stato l’inizio del processo contro il portale di giornalismo investigativo KRIK da parte di una giudice della Corte d’Appello di Belgrado, Dušanka Đorđević, che ha intentato sia una causa civile che una penale contro i giornalisti, richiedendo tra l’altro la condanna a dieci mesi di carcere e l’imposizione di una pena accessoria, l’interdizione dalla professione per un periodo di due anni.

La colpa dei redattori di KRIK? Aver pubblicato dati sulle proprietà dei giudici, che erano già pubblici. I dati in questione fanno parte del database online di KRIK “Prosudi ko sudi” (che si può tradurre con “esamina chi giudica”), che rende noto al pubblico le proprietà e lo stato patrimoniale dei giudici che presiedono casi molto delicati, come l’omicidio del primo ministro Đinđić, o quello del giornalista Ćuruvija oppure casi contro politici di rilievo e possibili connivenze con il mondo del crimine.

KRIK e le SLAPP

Non è la prima azione vessatoria che raggiunge KRIK. Infatti, il portale ne ha collezionate ben 16, la cui gran parte sono cause civili, ma vi sono anche cause penali oppure commerciali.

Man mano, i giornalisti di KRIK vi hanno fatto l’abitudine. Sanno che quando scrivono di certi argomenti o menzionano certe persone, di lì a poco si ritrovano a fronteggiare nuove molestie legali . Ciò nonostante, i giornalisti sembrano aver trovato un modus vivendi con le SLAPP e soprattutto un modo per contrastarle e scoraggiarle.

Sfiducia nelle autorità

Molte delle SLAPP iniziate provengono da elementi vicino al partito di maggioranza o da esponenti della maggioranza di governo. Per questo motivo, nonostante il fatto che la mancanza di libertà dei media sia un punto dolente per la Serbia ed uno degli ostacoli per l’adesione all’Unione Europea, come riscontrato nel più recente Progress Report dell’UE, i giornalisti di KRIK non credono vi sia la buona volontà da parte delle autorità della Serbia di contenere il fenomeno.

Anche se il governo decidesse di adottare dei provvedimenti che riflettono i contenuti della recente direttiva anti-SLAPP, come raccomandato in più occasioni, “è più che legittimo sospettare che tali provvedimenti di fatto stravolgerebbero il contenuto della direttiva e la trasformerebbero in un altro strumento per imbavagliare i media”, come ci dice Bojana Jovanović, vice capo redattrice di KRIK. 

Purtroppo, in base alla loro esperienza, i redattori di KRIK dubitano delle iniziative ufficiali e ritengono che, nel migliore dei casi, esse rappresentino semplicemente degli sforzi formali senza essere però animati da una genuina volontà di risolvere il problema.

Bojana Jovanović vice capo redattrice di KRIK

Bojana Jovanović vice capo redattrice di KRIK

La forza della società civile

Per questo motivo, è molto meglio organizzarsi da soli e porre in atto strategie, tra organizzazioni della società civile, volte a sostenersi a vicenda e a contenere l’impatto delle SLAPP.

L’esperienza di KRIK è utile anche per altre organizzazioni che si trovano a fronteggiare molestie legali ed è volta a impedire quelle forme di intimidazioni che poi progressivamente portano all’autocensura dei giornalisti e alla perdita di qualità del giornalismo investigativo.

Le strategie di KRIK si basano sostanzialmente sulla solidarietà tra organizzazioni della società civile e sulla denuncia pubblica delle SLAPP. Esse chiaramente non si sostituiscono alla necessaria assistenza legale o al supporto materiale e psicologico tra organizzazioni di giornalisti, ma piuttosto complementano e rafforzano questo supporto. Tali strategie consistono di semplici accorgimenti.

In primo luogo, quando i giornalisti di KRIK vengono informati che un’azione legale è stata iniziata contro di loro, riportano il fatto senza cercare di tenerlo nascosto, ma informano pubblicamente i partner e i donatori che l’ennesima SLAPP è stata iniziata.

In questo modo, gli autori dell’azione vessatoria si trovano esposti al pubblico e i lettori di KRIK hanno l’occasione di dimostrare supporto e solidarietà. Questo manda il chiaro segnale che KRIK non è sola a fronteggiare queste molestie legali, ma gode del sostegno di altre parti della società civile, di organizzazioni internazionali e anche delle rappresentanze diplomatiche che più hanno a cuore la libertà dei media in Serbia.

Man mano che il caso procede e ci si avvicina al processo vero e proprio, risulta molto utile, per l’equità e la trasparenza dei procedimenti, avere degli osservatori indipendenti che seguano il caso in tribunale. Essi possono essere dei membri di altre organizzazioni di categoria, di organizzazioni della società civile, membri di rappresentanze diplomatiche e organizzazioni internazionali governative e non.

La prassi suggerisce infatti che quando ci sono osservatori presenti in aula, le tensioni si riducono e il procedimento tende a seguire la normale procedura, risultando così un trattamento più equo per chi si deve difendere.

Per meglio fronteggiare le SLAPP, KRIK si è coalizzata con altre organizzazioni del settore come la Fondazione Slavko Čuruvija e BIRN (la rete di giornalismo investigativo dei Balcani).

Quando una di queste organizzazioni viene fatta oggetto di una SLAPP, le altre organizzazioni riportano il caso tramite i loro canali e lo portano all’attenzione dei loro lettori.

Ma questo non si limita solo ad una forma di mutuo supporto: le tre organizzazioni hanno deciso di estendere questa scorta mediatica anche a iniziative locali che si trovino ad affrontare situazioni simili.

Fuori Belgrado, infatti, sono numerosi i giornalisti ad essere bersagliati da SLAPP e la loro situazione economica li rende ancora più vulnerabili dei media nella capitale, la sproporzione di forze è ancora maggiore. Per questo motivo, quando le tre organizzazioni vengono a sapere di azioni vessatorie  contro realtà giornalistiche minori, in accordo con gli interessati, riportano la notizia a livello nazionale per scoraggiare quelli che hanno iniziato le SLAPP.

Infine, dimostrare che non ci si lascia intimorire nonostante le cause intentate e che si continua comunque a fare il proprio lavoro è un altro modo per scoraggiare le SLAPP. Facendo vedere che non ottengono l’effetto voluto e che i giornalisti continuano a scrivere comunque, si tolgono gli incentivi a iniziare nuove cause.

Maggior consapevolezza delle SLAPP

In conclusione è importante anche ricordare che, come sostiene Bojana, “ora c’è maggiore consapevolezza delle SLAPP e non solo chi lavora nel settore, ma anche il pubblico in generale sta imparando a riconoscerle come un ulteriore bavaglio imposto alla stampa indipendente”.

In passato non era così, si riteneva che fossero casi limitati e che i querelanti potessero avere delle motivazioni legittime, da provarsi eventualmente in aula. Ora si sa invece che queste cause hanno solo lo scopo di intimorire i giornalisti e bloccarne l’attività e vengono quindi giustamente percepite in quest’ottica.

In questo senso, è importante continuare ad educare il pubblico e spargere la consapevolezza in merito a questa forma di molestie legali.

 

Questo articolo è stato prodotto da OBC Transeuropa all'interno del progetto Media Freedom Rapid Response (MFRR), un meccanismo a livello europeo che traccia, monitora e risponde alle violazioni della libertà di stampa e dei media negli Stati membri dell'UE e nei Paesi candidati.

 

 

Rapporto ombra

OBCT e l'Associazione dei Giornalisti Indipendenti della Serbia (IJAS) hanno elaborato un rapporto ombra sullo stato di diritto nell'UE, con un focus specifico sulla libertà dei media. Il documento analizza i progressi e le criticità del panorama mediatico serbo, esaminando anche le minacce rappresentate dalle SLAPP per l'indipendenza dei media.


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