Il Parlamento europeo critica la Serbia

30 marzo 2021

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Le autorità serbe sono sulla difensiva e stanno tentando di minimizzare le critiche contenute nella relazione sul paese adottata dal Parlamento europeo lo scorso 25 marzo.

Gli europarlamentari hanno sottolineato che non sono ancora state affrontate con adeguata convinzione una serie di dossier e scandali che vedono coinvolti in prima persona rappresentanti delle istituzioni e si sottolinea che continuano i gravi attacchi ai media indipendenti e alle ong.

Ivica Dačić, presidente del Parlamento serbo, ha chiesto al Comitato per l'integrazione europea, organo parlamentare, di analizzare il rapporto del PE e poi relazionare ai parlamentari. La premier Ana Brnabić, durante una sessione di domande-risposte con i parlamentari del suo paese non ha fatto riferimento a quanto accaduto a Bruxelles ribadendo che l'integrazione europea rimane una priorità per Belgrado “che però dipende dagli stati membri dell'Unione”. Ha anche aggiunto che la Serbia ha molto lavorato sul tema libertà dei media.

Posizione non condivisa dagli eurodeputati. “La Serbia sta procedendo in modo positivo dal punto di vista economico ma ci sono molti altri campi in cui deve migliorare”, ha riassunto Vladimir Bilčík, autore del rapporto poi votato dai colleghi.

Questo materiale è pubblicato nel contesto del progetto "Parlamento dei diritti 3", cofinanziato dall'Unione europea (UE) nel quadro del programma di sovvenzioni del Parlamento europeo (PE) per la comunicazione. Il PE non è in alcun modo responsabile delle informazioni o dei punti di vista espressi nel quadro del progetto. La responsabilità sui contenuti è di OBC Transeuropa e non riflette in alcun modo l'opinione dell'UE. Vai alla pagina “Il Parlamento dei diritti 3”.