In un clima di rinnovate pressioni sui giornalisti, le autorità serbe minacciano ora di espellere il giornalista belga Philippe Bertinchamps, corrispondente da dieci anni di Le Courrier des Balkans e altri media francofoni
Fonte: Reporter Senza Frontiere
Il ministero degli Interni serbo ha respinto la richiesta di Philippe Bertinchamps, corrispondente belga da Belgrado per vari media in lingua francese, per un permesso di soggiorno temporaneo che gli consenta di continuare a vivere con la sua famiglia. Al contrario, Bertinchamps è ora minacciato di espulsione per "ostacolo all'ordine pubblico e alla sicurezza nazionale". Reporters Without Borders (RSF) condanna questa decisione e allerta l'opinione internazionale circa la situazione del collega, ultimo episodio di un aumento generalizzato delle pressioni nei confronti dei giornalisti del paese.
Corrispondente per Le Courrier des Balkans, Mediapart, Libération, RFI, RTBF, Le Soir, La Tribune de Genève e altri media internazionali in lingua francese, Philippe Bertinchamps risiede a Belgrado dal 2007, dove ha sposato una foto-reporter serba ed è divenuto padre di una bambina che oggi ha cinque anni. La sua domanda di permesso di soggiorno temporaneo per salvaguardare l'unità del nucleo famigliare è stata tuttavia respinta dal Ministero degli Affari Interni (MUP) ad aprile 2017 e di nuovo l'8 gennaio 2018.
Nessuna motivazione è mai stata offerta dalle autorità serbe per sostenere tale decisione. In passato Bertinchamps è stato convocato due volte dall'Agenzia per la sicurezza della Serbia (BIA) per "interviste approfondite" - la prima volta ad aprile 2017, poco dopo le ultime elezioni presidenziali, di cui aveva scritto.
Alla luce dello stato estremamente preoccupante della libertà dei media in Serbia, dove i giornalisti indipendenti sono soggetti a campagne di odio da parte dei media filogovernativi e persino a violenze verbali e fisiche, riteniamo che questo caso debba essere posto con urgenza all'attenzione del pubblico serbo, europeo e internazionale.
Negli ultimi dieci anni Bertinchamps ha coperto col suo lavoro giornalistico sia la Serbia che la maggior parte dei Balcani occidentali, mostrando sempre la massima imparzialità. Non ha mai avuto problemi con le autorità di polizia e, fino al 2017, aveva sempre ottenuto i permessi di soggiorno senza alcun problema.
Un tribunale amministrativo serbo si era già pronunciato a suo favore nel novembre 2017, deliberando che le autorità dovessero fornire le motivazioni alla base del respingimento della sua richiesta. I due rifiuti del MUP violano non solo i regolamenti procedurali serbi, ma anche l'articolo 8 della Convenzione europea sui diritti umani, sul rispetto della vita privata e familiare.
Poiché le autorità serbe prestano scarsa attenzione alle sentenze dei tribunali e poiché il comportamento del ministero degli Interni di Belgrado è indegno di un paese che chiede di poter essere membro dell'Unione europea, allo scopo di difendere la sua carriera professionale, Bertinchamps ha deciso non solo di presentare una nuova istanza attraverso il tribunale amministrativo, ma anche di rendere pubblica la sua situazione alle più alte autorità europee e internazionali.
A questo fine, ha annunciato una conferenza stampa che si terrà domani 20 febbraio alle 14:00, presso il Medija Centar di Belgrado .
Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del progetto European Centre for Press and Media Freedom, cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto
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