13 ottobre 2023
Logo della RTS all'ingresso dell'edificio della Televisione Nazionale. Belgrado, Serbia

OBCT si unisce ai partner MFRR nell'esprimere preoccupazione sul nuovo progetto di legge sull'Informazione pubblica e sui media e sulla legge sui Media elettronici. Chiediamo al governo serbo di rivedere le ultime bozze di legge e di garantire che le loro disposizioni siano conformi agli standard europei e internazionali sulla libertà di espressione

Le organizzazioni partner di Media Freedom Rapid Response (MFRR) lanciano oggi l'allarme sui due progetti di legge sui media presentati dal governo serbo perché non rispettano le norme internazionali sulla libertà di espressione. Se approvati, rappresenterebbero un passo indietro con implicazioni di ampia portata per la libertà e il pluralismo dei media. Mentre continua il dibattito pubblico, MFRR chiede al governo serbo di ritirare le modifiche problematiche aggiunte alle ultime bozze e di garantire il rispetto della Strategia sui media precedentemente concordata.

Gli ultimi progetti di legge sull’Informazione pubblica e sui media e di legge sui Media elettronici, elaborati dal Ministero dell’informazione e delle telecomunicazioni, propongono un quadro che bloccherebbe la riforma dell’organismo di regolamentazione dei media elettronici (REM) e aprirebbe la strada per il ritorno alla piena proprietà statale dei media privati, compresa Telekom Srbjia. MFRR teme che le modifiche proposte non rispettino gli standard internazionali ed europei sulla libertà dei media e sulla libertà di espressione e divergano radicalmente dagli obiettivi della Strategia sui media adottata dal governo serbo nel 2020.

In primo luogo, il progetto di legge sui media elettronici non prevede l'elezione di nuovi membri del Consiglio REM dopo l'adozione della nuova legge, nonostante il progetto di legge prescriva criteri completamente nuovi per la loro elezione, nonché proponenti autorizzati, come è previsto nella Strategia. Il REM ha ricevuto critiche sia nazionali che internazionali, anche da parte di MFRR , per la sua mancanza di indipendenza e per i processi decisionali politicamente motivati. Ci sono state anche critiche sul modo in cui vengono nominati i membri del REM. Sono state ignorate anche le modifiche proposte che obbligherebbero il Consiglio del REM ad adottare il Codice del lavoro, un cambiamento che regolerebbe meglio l’etica dei suoi membri. Se approvata, questa proposta rafforzerebbe il controllo politico sul REM e bloccherebbe le riforme tanto necessarie per rafforzarne l’indipendenza.

In secondo luogo, la nuova proposta di legge sull’informazione pubblica e sui media non riesce a stabilire disposizioni legali che garantiscano che tutti i media debbano soddisfare standard etici per ricevere finanziamenti pubblici di cofinanziamento. Secondo la bozza precedente, le sanzioni emesse dal Consiglio della Stampa avrebbero potuto far sì che i media non ricevessero denaro pubblico dal cofinanziamento per contenuti di interesse pubblico. Tuttavia, le nuove regole forniscono una scappatoia per i media cartacei e online che non hanno accettato la competenza del Consiglio della Stampa. Per questi media, tali criteri non si applicherebbero, il che significa che potrebbero continuare a violare impunemente gli standard professionali e continuare a ricevere finanziamenti pubblici. Temiamo che ciò possa svantaggiare i media che si attengono agli standard professionali e incoraggiare ulteriormente la diffusione della disinformazione e della retorica violenta nel panorama mediatico serbo. Questo cambiamento è stato incluso in modo controverso all’ultimo minuto dal governo e non è stato discusso in un gruppo di lavoro più ampio istituito per discutere i progetti di legge, che comprende membri della società civile e della comunità giornalistica.

In terzo luogo, il governo ha incluso in entrambi i progetti di legge una disposizione identica che faciliterebbe sostanzialmente il ritorno alla comproprietà statale dei media privati in Serbia. L’attuale Strategia sui media vieta la proprietà diretta e indiretta dei media privati da parte dello Stato. Tuttavia, la nuova legge consentirebbe formalmente allo Stato di tornare ad essere comproprietario e fondatore dei media. Ciò legalizzerebbe formalmente l'attuale situazione di proprietà del fornitore di telecomunicazioni Telekom Srbija, che è a maggioranza statale, in violazione della legge attuale. Se approvata, MFRR teme che la nuova legge consoliderebbe ulteriormente il controllo del governo su Telekom Srbija e rappresenterebbe una nuova forma dannosa di cattura dei media in un paese candidato all’UE che sta già attraversando la peggiore crisi  per il giornalismo indipendente da anni.

Infine, MFRR sottolinea che le nuove proposte si discostano radicalmente dalla Strategia sui media, un progetto fondamentale sviluppato dopo un’ampia consultazione con la comunità giornalistica, che il governo serbo ha considerato come prova del suo impegno per una riforma positiva del panorama dei media. Questo nuovo approccio mina anche anni di lavoro da parte delle associazioni di giornalisti e dei gruppi di lavoro per modellare le leggi e avvicinarle all’acquis dell’UE e ad altri standard europei.

Le nostre organizzazioni avvertono che, se approvate, le nuove leggi minerebbero la fiducia nazionale e internazionale nella Strategia sui media e metterebbero seriamente in dubbio l’impegno del governo a migliorare la libertà e il pluralismo dei media come parte della sua potenziale adesione all’Unione europea. Invece di introdurre passi positivi in questa direzione, l’ultimo anno è stato caratterizzato da passi indietro, come osservato  da molte delle nostre organizzazioni in seguito ad una visita a Belgrado e nell'ultimo rapporto   del Parlamento europeo.

MFRR condivide quindi le preoccupazioni recentemente espresse  dalla Coalizione per la libertà dei media in Serbia e chiede al governo di ritirare gli emendamenti problematici introdotti nei due progetti di legge sui media e di garantire che le loro disposizioni siano conformi agli standard internazionali sulla libertà di espressione. Mentre continua il dibattito pubblico sulla legislazione, esortiamo il governo a riprendere il dialogo con la Coalizione e altri gruppi che restano impegnati nella riforma del panorama dei media in Serbia in linea con i valori europei. Le disposizioni fondamentali devono essere reintegrate nei progetti di legge, in particolare quelle che prevedono una gestione più democratica del REM. Le nostre organizzazioni continueranno a monitorare da vicino la situazione in Serbia e a chiedere una riforma sistemica dei media.

 

Firmato:

ARTICLE 19 Europe

European Centre for Press and Media Freedom (ECPMF)

European Federation of Journalists (EFJ)

Free Press Unlimited (FPU)

International Press Institute (IPI) 

OBC Transeuropa (OBCT)