Serbia: la venere di Vitkovo
21 agosto 2019
È una scoperta storica: una venere di 6000 anni fa è stata appena trovata nel sito archeologico di Vitkovo, un piccolo villaggio vicino ad Aleksandrovac, in Serbia. È alta 30 centimetri e ciò la rende la più grande statuina antropomorfa di questo tipo finora nota.
È l'archeologa Sanja Crnobrnja Krasić e i suoi colleghi del Museo di Župa che hanno scoperto questo capolavoro della cultura di Vinča, una civiltà neolitica con sede nei Balcani tra il 5700 e il 4500 a.C.
"Le ipotesi che Vitkovačko polje fosse il centro religioso della cultura Vinča ricevono un'ulteriore conferma. Questa venere è alta più di 30 centimetri. Stavamo conducendo ricerche sul campo prima della costruzione di una canalizzazione. Verso la fine dello scavo, abbiamo fatto questa grande scoperta, che dimostra che il nostro sito è più antico delle piramidi d'Egitto” afferma entusiasta Sanja Crnobrnja Krasić.
Oltre alla venere, sono stati rinvenuti anche una macina per cereali e i resti di un forno in ceramica. "Spero che con queste scoperte saremo di nuovo in grado di suscitare l'interesse della comunità scientifica. Questa scultura risale a quando gli uomini smisero di cacciare, fondarono comunità stabili e iniziarono a praticare l'agricoltura. Pregavano dee come queste per avere dei buoni raccolti", ha spiegato l'archeologa al quotidiano Večernje Novosti.
Nel 1969, a soli 50 metri da questo sito, gli archeologi avevano già scoperto altre quattro veneri neolitiche. "I curatori di una mostra tenutasi a Nizza nel museo Terra Amata nel 1991 hanno classificato la più famosa di loro - e il simbolo di Aleksandrovac – tra le dodici veneri preistoriche più importanti al mondo", sottolinea Ivan Brborić, direttore del Museo di Župa. "Questa nuova scoperta rappresenta un appello definitivo alle autorità. Per decenni, i nostri predecessori al museo hanno cercato di sottolineare l'importanza di Vitkovačko polje, un'area protetta che si estende per 120 ettari. Sfortunatamente, finora solo sul 2-3% del sito sono state fatte ricerche sistematiche".
Link: Le courrier des Balkans