Era nell'aria anche se molti avrebbero scommesso per una conferma - seppur risicata - del centro-sinistra, al potere da un decennio. Alle elezioni politiche ha vinto invece la coalizione di centro-destra "Coalizione Slovenia" che ora però dovrà trovare alleanze per ottenere la maggioranza in Parlamento.
Ieri in Slovenia si è votato per eleggere i novanta membri del Parlamento. Un appuntamento di particolare rilievo se si considera che avviene a pochi mesi dall'evento che ha caratterizzato questo primo decennio di indipendenza del Paese e che ne condizionerà senza dubbio il futuro: l'integrazione nell'Unione Europea.
Proprio le paure diffuse in Slovenia rispetto all'integrazione, in particolare il timore che l'identità nazionale slovena, per la quale ci si è battuti in questi anni, rischi di annacquarsi nel contesto dell'Unione e che la Slovenia si trovi condizionata da scelte sulle quali, essendo un Paese piccolo, è diffusa la sensazione poco possa pesare.
Il Partito democratico sloveno (Sds) - il principale della Coalizione Slovenia, di cui fa parte anche Nuova Slovenia unita - si è aggiudicato il 29,1% dei voti, sei punti percentuali in più rispetto al Partito liberaldemocratico del Premier uscente Anton Rop.
Se questi risultati venissero confermati l'Sds otterrebbe 29 seggi, 15 in più rispetto al precedente appuntamento elettorale mentre Democrazia liberale, di gran lunga il partito di maggioranza nel Parlamento uscente, guadagnerebbe 23 seggi perdendone ben 11.
La vittoria del centro-destra è netta ma non tutti i giochi sono fatti. Janez Jansa, leader dell'Sds e candidato alla carica di Primo ministro, è obbligato infatti a trovare alleanze per raggiungere la maggioranza in parlamento che gli permetta di governare. Sia centro destra che centro sinistra sono infatti ben lontani dai 46 seggi della maggioranza assoluta.
Decisivo sarà con tutta probabilità il ruolo del Partito nazionalista sloveno di Zmago Jelincic e del Partito popolare. Quest'ultimo, alcuni mesi prima dell'appuntamento elettorale, ha abbandonato la coalizione di governo. Il primo ha ottenuto 6 seggi, il secondo 7. Potrebbero dare al maggioranza sia al centro-destra che al centro-sinistra. Quest'ultima eventualità sembrerebbe però remota tant'è che lo stesso Premier uscente Anton Rop ha ammesso la sconfitta e si è dichiarato pronto a fare un "duro lavoro all'opposizione".
Un ultimo dato sul quale riflettere. Solo il 60% degli aventi diritto si è recato alle urne, il 10% in meno del precedente appuntamento elettorale. Anche la Slovenia non ha rappresentato un'eccezione rispetto all'astensionismo in crescita nell'intera regione balcanica.
Vedi anche:
Slovenia: elezioni on the road
Golfo di Pirano: acque agitate
Hai pensato a un abbonamento a OBC Transeuropa? Sosterrai il nostro lavoro e riceverai articoli in anteprima e più contenuti. Abbonati a OBCT!