Turchia: aziende big tech devono proteggere la libertà di parola e resistere alla censura di stato

In vista delle elezioni comunali in Turchia del 31 marzo 2024, 22 gruppi per i diritti umani e organizzazioni giornalistiche chiedono alle piattaforme di social media di sostenere i diritti di libera espressione dei loro utenti e di resistere alla censura statale. Le piattaforme sono inoltre chiamate a divulgare tutte le richieste governative di limitazioni di account o contenuti, e ad essere trasparenti rispetto alle pressioni informali del governo turco per censurare i contenuti sulle loro piattaforme.

I gruppi per i diritti umani e le organizzazioni giornalistiche chiedono inoltre al governo turco di cessare le pressioni sulle piattaforme online per bloccare i contenuti.

Con l'avvicinarsi di importanti elezioni locali a livello nazionale, le autorità turche stanno nuovamente intensificando gli sforzi per controllare le piattaforme di social media attraverso l'uso della legge restrittiva su Internet, chiedendo il blocco dei contenuti critici nei confronti del governo. Le piattaforme di social media dovrebbero assumere una posizione ferma e coesa contro le pressioni formali e informali che prendono di mira l'espressione protetta dal diritto internazionale dei diritti umani e adottare una maggiore trasparenza di fronte alla crescente censura online.

Comunicato e analisi completo del contesto in lingua inglese

Firmato:

ARTICLE 19

Human Rights Watch

Access Now

Committee to Protect Journalists (CPJ)

Danish PEN

Digital Action

English PEN

European Centre for Press and Media Freedom (ECPMF)

European Federation of Journalists (EFJ)

Freedom House

International Federation for Human Rights (FIDH)

International Press Institute (IPI)

Media and Law Studies Association (MLSA)

OBC Transeuropa

PEN America

PEN Canada

PEN International

PEN Norway

P24 Platform for Independent Journalism

SMEX

South East Europe Media Organisation (SEEMO)

Swedish PEN