Turchia: la musica ribelle
13 marzo 2017
Il nome è Tahribad-ı İsyan, che in turco significa “Ribellione alla devastazione”, ed è la rivelazione dell' hip hop turco.
Il gruppo composto (con i loro nomi d'arte) da Slang, Zen-G e VZ, è nato nel millenario quartiere rom di Sulukule, che in gran parte è stato raso al suolo all'interno di un piano di riqualificazione urbana, sconvolgendo la vita dei suoi storici abitanti. Ed è proprio nel 2008, quando sono cominciate le prime demolizioni, che Tahribad-ı İsyan ha scritto e composto la sua prima canzone, per sensibilizzare l’opinione pubblica sull'argomento.
Il laboratorio musicale di Sulukule, fondato da Funda Oral, per dare ai bambini e ragazzi l’opportunità di non perdere la tradizione musicale del quartiere, ha permesso ai tre giovani di studiare e migliorare il proprio talento. Dal 2012 il gruppo ha iniziato a partecipare a festival e importanti iniziative artistiche nazionali e internazionali (l’ultimo concerto tenuto all’estero è stato in Francia, al Festival de Cinema de Douarnenez), ma ha mantenuto al contempo un impegno anche sociale, attraverso la realizzazione di laboratori di hip hop per ragazzi e ragazze più giovani, bambini terremotati di Van e - dal 2015 - per rifugiati siriani.
“A Sulukule stanno accadendo cose al limite. C'è disperazione. Tutto ruota attorno all’arte retorica dunque anche noi dovevamo evitare di parlare a vuoto. Ed è per questo che abbiamo scelto di dare questo nome al nostro gruppo. Ciò che miriamo a produrre è la consapevolezza. Noi vogliamo rendere la vita più bella e la nostra ribellione è un tipo di ribellione costruttiva, orientata ad abbattere la cattiveria”, hanno affermato i tre giovani presentando il 3 marzo scorso alla stampa il loro primo album, Tahribad-ı İsyan.
“E’ forse un crimine essere nati in questa palude? Se hai ali vola lontano e non ti posare qui, ci dicono ma dove vuoi andare? Non fuggire, resta qui a lottare e rendi questo posto un luogo in cui poter vivere”. Con queste parole si apre il primo potentissimo single dell’album, “Suç Mu?” (E’ un crimine?) nel video di Tahribad-ı İsyan, diretto da Halil Altindere.
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