Murat Başol. Fonte: TGS

Altri due giornalisti del quotidiano Cumhuriyet sono stati rilasciati, mentre resta ancora in prigione Akın Atalay, amministratore delegato dello storico quotidiano turco

12/03/2018 -  Fazıla Mat

Lo scorso 9 marzo i giornalisti Ahmet Şık e Murat Sabuncu, tenuti preventivamente in carcere da circa un anno e mezzo, sono stati rilasciati. I due, reporter investigativo di punta il primo e direttore del quotidiano Cumhuriyet il secondo, sono tra i 18 imputati - tra giornalisti, avvocati, dirigenti e impiegati -  del processo allo storico giornale turco. Il caso, ritenuto soprattutto un processo alla libertà di stampa e di espressione, ha suscitato fin dall’inizio un grande interesse mediatico e l’attenzione di numerosi osservatori internazionali.

Dodici delle 13 persone tenute in custodia cautelare sono state rilasciate gradualmente tra la prima udienza - avvenuta nel luglio 2017, dopo 9 mesi dai primi fermi - e la sesta di venerdì scorso. Akın Atalay, amministratore delegato del quotidiano, è l’unico a restare ancora in prigione. Atalay, che si trovava all’estero quando ha appreso la notizia del mandato di fermo a proprio carico, era tornato di propria volontà in Turchia per essere arrestato.  

Le prime parole di Ahmet Şık e di Murat Sabuncu all’uscita dal penitenziario di Silivri sono andate ad Atalay.  “Voglio sottolineare che non sono assolutamente felice. E non voglio che nemmeno voi lo siate in quanto Akın Atalay si trova ancora rinchiuso, come ultimo detenuto di questo complotto. Preferirei che foste arrabbiati, perché sarà la rabbia che ci terrà in piedi”, ha affermato Şık, il quale era già stato arrestato sei anni fa dopo aver scritto un libro sulla presenza dell’organizzazione di Fethullah Gülen nelle forze dell’ordine. La stessa organizzazione è ora indicata da Ankara come responsabile del tentato golpe del luglio 2016.

“Noi non siamo gli unici ad essere stati imprigionati per aver esercitato la libertà di pensiero. Giornalisti, avvocati, parlamentari e difensori dei diritti si trovano ancora dentro. I problemi della Turchia non finiscono con il nostro rilascio”, è stato invece il primo commento di Murat Sabuncu. Aggiungendo che il loro lavoro è quello di continuare a fare giornalismo senza aver paura, il direttore ha ricordato che sono stati rilasciati “grazie alla lotta e solidarietà degli avvocati e dei colleghi” ed ha auspicato di riavere presto Atalay con loro .

Gli imputati del processo Cumhuriyet sono accusati di sostegno ad organizzazioni terroristiche armate (PKK - Partito dei lavoratori del Kurdistan; l’organizzazione di Fethullah Gülen – FETÖ; il Partito di liberazione rivoluzionaria del popolo- DHKP-C ) pur senza esserne membri effettivi. La procura ha presentato come prova contro gli imputati numerosi articoli scritti dagli interessati, chiedendo una pena fino a 46 anni di carcere. La prossima udienza del processo è prevista per il 16 marzo prossimo.

 

Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del progetto European Centre for Press and Media Freedom, cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto


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