Crisi politica in Macedonia: trattative bloccate, UE frustrata

21 ottobre 2015

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Nessun passo avanti, almeno per il momento. Continua in Macedonia lo scontro tra maggioranza e opposizione sull'implementazione degli accordi per uscire dalla crisi politica che attanaglia il paese da inizio 2015.

L'incontro fiume tra maggioranza e opposizione, mediato dall'Ue, di martedì 20 ottobre ha portato ad un nuovo nulla di fatto. “Sono deluso dal mancato accordo […] arrivato nonostante le varie settimane a disposizione delle parti per arrivare ad un'intesa”, ha dichiarato il commissario Ue alle Politiche di vicinato e ai Negoziati per l'allargamento Johannes Hahn, incaricato di facilitare il processo negoziale.

Vari i punti su cui la maggioranza del premier Nikola Gruevski e l'opposizione del leader socialdemocratico Zoran Zaev rimangono divisi, nonostante l'intesa di massima raggiunta nell'estate scorsa. Si discute ancora del rimpasto di governo, che dovrebbe portare ai ministeri degli Interni e delle Politiche sociali rappresentanti dell'opposizione, e della riforma elettorale, che dovrebbe assicurare il corretto svolgimento delle elezioni anticipate già fissate per il prossimo aprile.

A dividere il mondo politico macedone resta poi la gestione dello “scandalo delle intercettazioni”, che ha dato vita all'attuale muro contro muro. Il lavoro del procuratore speciale Katica Janeva, incaricata di indagare le accuse dell'opposizione, che sostiene che il governo abbia sorvegliato illegalmente almeno 20mila cittadini macedoni, è stato rallentato dalla decisione del Consiglio nazionale dei procuratori di approvare solo metà dei nomi proposti dalla Janeva per lavorare insieme a lei al caso.

Il governo insiste poi nel voler impedire per legge la pubblicazione dei contenuti delle intercettazioni, molte delle quali sono state già divulgate dall'opposizione.

Nonostante l'ennesimo rallentamento, il commissario Hahn ha comunque espresso la speranza di poter presto sbloccare l'impasse. Hahn ha chiamato l'élite politica macedone a mostrare “leadership e responsabilità”. “Esiste ancora la possibilità di giungere ad un accordo”, ha dichiarato il commissario “spero che tutti abbiano compreso quanto sia seria la situazione”.