Il fuggi fuggi dell'ITech dalla Russia
6 aprile 2022
Il 5 aprile anche Intel ha chiuso definitivamente le proprie attività con la Russia.
Dopo IBM, Dell, HP e molti altri gruppi, il colosso dei chip elettronici comunica di "unirsi alla comunità globale nel condannare la guerra della Russia contro l'Ucraina e chiede di ritornare velocemente alla pace".
Con effetto immediato, Intel ha sospeso tutte le operazioni commerciali in Russia facendo seguito alla precedente decisione di sospendere tutte le spedizioni ai clienti in Russia e Bielorussia. Continueranno le attività di “continuità aziendale” e di supporto ai 1200 dipendenti russi che lavoravano per l’azienda statunitense.
Il mancato approvvigionamento di componenti e servizi IT è un grande problema per le aziende del comparto tecnologico russo che soffrono anche per la fuga del personale specializzato.
Secondo gli ultimi dati forniti dalla Russian Association for Electronic Communications circa 70.000 informatici hanno già lasciato la Russia nel mese di marzo e altri 100.000 potrebbero fare lo stesso entro aprile. Per stabilizzare il settore sono previste da parte del Ministero dello sviluppo digitale misure di sostegno particolare alle aziende quali prestiti e mutui agevolati, speciali permessi di soggiorno per cittadini stranieri che lavorano nelle ditte informatiche, fino a finanziamenti per la creazione in Russia di una copia dell'archivio di GitHub.
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