In memoria di Milan Levar, a 20 anni dall’omicidio
28 agosto 2020
Nel 1997 Milan Levar aveva volontariamente testimoniato al Tribunale dell’Aja contro il proprio esercito, quello croato, su crimini commessi nei confronti di cittadini serbi e croati e prigionieri di guerra in Krajina. Dopo la sua testimonianza, il TPI aveva chiesto al governo croato di metterlo sotto protezione, invano. Più volte minacciato, il 28 agosto del 2000 veniva ucciso. Oggi si terrà la commemorazione
"Documenta – Centar za suočavanje s prošlošću" (Centro per il confronto con il passato) di Zagabria, assieme alla Lega Antifascista della Croazia, oggi alle 12.00 sarà al cimitero di Gospić per commemorare Milan Levar nel ventennale del suo omicidio. Parleranno Vesna Levar, la moglie di Milan, la direttrice di Documenta, Vesna Teršelič e il giornalista e scrittore Drago Pilsel.
“Milan Levar sapeva cosa stava facendo. Aveva assistito all’omicidio di cittadini croati, serbi e prigionieri di guerra nella zona di Gospić. E ha voluto parlare, nonostante l’omertà vigente nel paese. Era un uomo semplice, che aveva combattuto a difesa del suo paese, ma che sentiva di avere ragione come individuo e per il bene della sua famiglia e dell’intera società”.
Nel comunicato di Documenta viene ricordato inoltre che in vent’anni non è stata fatta ancora giustizia. La moglie di Levar, che nel 2003 aveva intentato una causa contro il governo croato perché non era intervenuto per proteggerlo, non ha ancora visto alcun processo.
Milan Levar era un ufficiale comandante nella squadra di ricognizione e sabotaggio dell'esercito croato e del centro di sorveglianza e intercettazione di Gospić nel 1991. Nel 1997 decise di presentarsi volontariamente al Tribunale dell’Aja per testimoniare in processi a carico di alti ufficiali dell'esercito accusati di aver organizzato l'uccisione sistematica di civili serbi.
Il caso finì sulle prime pagine dei giornali croati ai quali Levar parlò apertamente di ciò a cui aveva assistito. Ad esempio, come scrivevamo nel 2003, l’incontro con Tihomir Orešković, segretario dell’unità di crisi della Lika, e con il generale dell’esercito croato Mirko Norac, in un luogo pieno di cadaveri. “Persone morte sgozzate giacevano sul pavimento, e l'incontro si teneva in mezzo a tutto quel sangue. Io resto della mia opinione, che Norac e Orešković sono stati quelli che hanno dato gli ordini e commesso crimini di guerra.”
Tihomir Orešković e Mirko Norac sono poi stati condannati nel 2003 dal Tribunale di Fiume rispettivamente a 15 e 12 anni di carcere nell’ambito del “caso Gospić" relativo a crimini di guerra perpetrati nel settembre del 1991 su civili croati e serbi e prigionieri di guerra.
Lui e la sua famiglia furono successivamente minacciati, vessati e ostracizzati anche da vicini di casa. Nell'aprile del 1998 il Tribunale dell'Aja chiese a Zagabria di assicurare a Levar la protezione della polizia. Il governo allora guidato da Franjo Tuđman rispose al procuratore capo del tribunale, Carla Del Ponte, che sarebbe stato fatto.
Ma non è mai accaduto, come aveva dichiarato la vedova di Levar e poi confermato dall'inchiesta avviata sull'omicidio dalla quale emerse che la polizia di Gospić non aveva mai ricevuto l'ordine di proteggerlo. In seguito, fu il governo di Ivica Račan, insediatosi nel 2000, ad avviare le indagini sui casi denunciati da Milan Levar, che portarono a processo Orešković e Norac.
Ma a vent’anni dall’uccisione di Levar, le tante promesse fatte dalle autorità alla moglie non sono state mantenute: l’inchiesta è mai stata portata a termine e nessuno è mai stato processato e condannato, nonostante Vesna Levar abbia dichiarato di conoscere gli assassini.
Il video di Gariwo
L'iniziativa Gariwo ha realizzato nel 2014 un documentario dedicato alla memoria di Milan Levar dal titolo "Murdered for the Truth". Guarda in streaming