L’esercito russo occupa la centrale di Černobyl
25 febbraio 2022
Il racconto di Piergiorgio Pescali da Černobyl: L’esercito russo ha occupato la centrale nucleare di Černobyl e ha assunto il controllo di tutti i 2.600 km dell’Area di evacuazione. La situazione sembra ora si sia stabilizzata, ma prima di evacuare gli ultimi stranieri presenti nella zona, ai dipendenti sono stati consegnati dei caschi militari.
Secondo quanto riferito dall’ufficio della presidenza ucraina, all’interno stesso del perimetro gli scontri sono stati violenti e ci sarebbero state anche delle vittime, ma non sembra che i canister contenenti le scorie radioattive abbiano subito danni. I soldati russi, inoltre, si sarebbero limitati a mantenere il controllo della centrale senza entrare o intaccare il nuovo sarcofago che protegge ciò che rimane del reattore numero 4 esploso nel 1986. Il rischio di un nuovo disastro nucleare rimane comunque minimo a meno di una deliberata volontà di distruggere la protezione di cemento che avvolge il reattore e il corium.
Non si conosce invece la sorte dei circa 180 samosely - cittadini che hanno rifiutato di evacuare la zona dopo il 1986- a cui si sono aggiunti nel tempo gli ucraini sfollati dalle repubbliche popolari del Donetsk e del Lugansk.
Nella zona contaminata i combattimenti hanno distrutto un ponte nei pressi di un villaggio abbandonato e alcune famiglie situate nella cittadina di Chernobyl, a circa sette chilometri dall’omonima centrale, hanno testimoniato l’abbattimento di un aereo SU-25 russo che sarebbe decollato dal territorio bielorusso.
Durante una visita che avevo effettuato nella zona prima dell’invasione, i profughi ucraini, a differenza dei samosely, avevano espresso il timore che Putin potesse ordinare un attacco anche verso l’Area di esclusione.
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