Mostar: in memoria dei tre giornalisti Rai
25 gennaio 2019
Il 28 gennaio 1994 tre giornalisti della Rai di Trieste, Marco Luchetta, Dario D'Angelo e Alessandro Ota erano arrivati Mostar est per realizzare un reportage sui bambini vittime della guerra in ex-Jugoslavia. Una granata li colpì davanti a un rifugio mentre intervenivano per salvare un bambino. Anche quest'anno si svolgerà a Mostar una commemorazione in loro ricordo.
I tre giornalisti arrivarono in Bosnia Erzegovina a Mostar est - parte della città controllata dall'Armija e sotto assedio da più di un anno per mano dell'HVO, esercito croato-bosniaco - sui mezzi del convoglio della Croce Rossa internazionale partito la mattina dalla vicina Medjugorije (sotto controllo dell'HVO), scortati dal contingente spagnolo dei Caschi blu.
Vicino al piccolo edificio adibito a ospedale, Marco Luchetta, 42 anni, giornalista, Dario D'Angelo, 47 anni, operatore e Alessandro Ota, 37 anni, tecnico, entrarono nel cortile di un complesso quadrilatero residenziale dove si affacciava l'ingresso di un rifugio in cui da mesi si nascondevano decine di persone tra cui molti bambini. All'ingresso del rifugio, mentre intervistavano un bimbo (Zlatko Omanović) cadde a poca distanza una granata, che colpì gli operatori. I loro corpi fecero da scudo a Zlatko, che si salvò.
Lunedì 28 gennaio l'Ambasciata d'Italia a Sarajevo organizza a Mostar l'annuale commemorazione dei tre giornalisti italiani della RAI di Trieste. Alle 10.30 l’ambasciatore Nicola Minasi deporrà una corona di fiori innanzi alla targa posta in loro ricordi nel luogo dell'uccisione, in Brace Fejica 82a, accanto alla rosa che verrà depositata dai bambini dell’orfanotrofio “Dječiji dom Mostar”.
In occasione del 25mo anniversario della morte dei giornalisti, la commemorazione si svolgerà in contemporanea anche a Trieste dove ha sede la “Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin” dedicata alla cura di bambini vittime di tutte le guerra e creata da familiari e amici dei giornalisti, come ha ricordato Daniela Schifani - moglie di Marco Luchetta - in un'intervista realizzata nel 2013 da OBCT.
I nomi dei tre giornalisti Rai si inseriscono nella lunga lista nera di giornalisti uccisi tra il 1991 e il 1999 nei teatri dei conflitti armati di dissoluzione della ex Jugoslavia. Una lista che si apre con il giornalista della Sueddeutsche Zeitung di Monaco Egon Scotland il 26 luglio del 1991 a Glina, Croazia sud-orientale - a un mese dallo scoppio della guerra - e che secondo un articolo del 12 dicembre scorso pubblicato BIRN - Balkan Transitional Justice alla fine dei conflitti nei Balcani conterà 140 nomi.
Nel 2018, secondo l'ultimo rapporto di Reporter Senza Frontiere , sono stati uccisi nel mondo 80 giornalisti e più della metà sono stati deliberatamente presi di mira per essere uccisi. Un dato che secondo RSF è in forte aumento rispetto a quello del 2017 - 65 giornalisti uccisi, tra cui 10 donne – che rappresentava il dato più basso degli ultimi 14 anni. Il 2018 viene inoltre considerato un "anno nero" dei giornalisti anche per l'aumento costante e preoccupante del numero di arresti e processi, a carico di giornalisti e media, uno degli strumenti che viene sempre più utilizzato per mettere il bavaglio agli operatori dell'informazione.