Serbia: guanti e sciarpe per i rifugiati
10 marzo 2016
Nonostante l'inverno, un numero elevato di rifugiati ha percorso la rotta balcanica negli ultimi mesi. Trovando freddo, pioggia, a volte neve.
Fino a qualche settimana fa, lungo la rotta le temperature scendevano di notte regolarmente sotto lo zero. Ma ci sono stati giorni in cui il termometro ha raggiunto meno 24 gradi. Ci sono stati rifugiati che hanno riportato dita (soprattutto dei piedi) congelate e due donne sono morte nella neve in Bulgaria.
In Serbia l'associazione Refugees Aid Serbia (RAS) ha lanciato il progetto "Knitting with Heart - Pletenje Srcem" al fine di produrre accessori pesanti e caldi da donare ai rifugiati. Un gruppo di donne di Belgrado si è organizzato a partire dal novembre 2015 per creare berretti, sciarpe, calze e guanti di lana da distribuire ai rifugiati che attraversano la Serbia.
Ogni sabato si incontrano al centro culturale Mikser di Belgrado per lavorare a maglia. Condividono la mattinata, un buon caffè e nuove tecniche e punti. Quando le loro creazioni sono pronte vengono affidate ai volontari di RAS che si occupano di donarle ai profughi che quotidianamente assistono. Chi preferisce può anche lavorare a casa e poi inviare il tutto al magazzino dell'associazione RAS a Belgrado.
L'idea di lavorare a maglia per aiutare i rifugiati non è isolata. Anche in altre parti del mondo (tra cui il Canada) si sono formati gruppi di donne con obbiettivi simili.
L'autunno scorso l'Unhcr ha preparato un piano speciale proprio per far fronte al freddo che i rifugiati avrebbero incontrato lunga la rotta. Venne finanziato l'invio di "kit invernali" composti da coperte termiche, giacche pesanti, scarponi ed impermeabili. Allo stesso modo, l'agenzia dell'Onu sovvenzionò l'inserimento di sistemi di riscaldamento e la creazione di sale d'aspetto chiuse all'interno dei principali centri di accoglienza nei Balcani.
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