Si è tenuta di recente a Forlì una conferenza nell'ambito di due programmi di cooperazione che vede rispettivamente capofila l'ong italiana CeLim e l'associazione degli albanesi a Forlì 'Juvenilja', oltre al Comune e alla Regione Emilia Romagna. L'incontro è stato l'occasione per presentare e coordinare vari strumenti per il co-sviluppo tra Italia e Albania, in cui risulta importante il coinvolgimento delle associazioni della diaspora
Fonte: CeLIM - Centro Laici Italiani per le Missioni
Di Filippo Unterhofer - Capo Progetto CeLIM Albania
Lo scorso 11 novembre, presso il Salone comunale di Forlì, si è svolta la conferenza “Immigrazione e Co-sviluppo”, organizzata dal Comune di Forlì e dall’associazione degli albanesi a Forlì Juvenilja, nell’ambito dei progetti “Albania Domani” e “Co.Co.Pro- Cooperativa di Consulenti Proattivi” Con il sostegno della Fondazione Cariplo, della Regione Emilia Romagna, del ministero per le Pari opportunità Italiano e l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR).
Il convegno ha rappresentato una importante occasione per presentare e coordinare vari strumenti per il co-sviluppo attivati negli ultimi anni dell’area di Forlì e confrontarli con programmi e progetti nazionali che vedono il Comune di Forlì in qualità di promotore, inserito in partenariati più ampi.
Il confronto tra i rappresentanti della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Forlì, delle istituzioni albanesi, rappresentate tra gli altri dal Presidente della Regione di Scutari e dal rappresentante del Ministero dell’Economia, il Turismo e l’Energia della repubblica delle aquile, i rappresentanti del Progetto Albania Domani e varie associazioni e imprese del territorio forlivese ha fornito numerosi spunti per poter in futuro incanalare le risorse della diaspora in progetti di sviluppo che possano permettere ai migranti di origine albanese di partecipare alla creazione di un nuovo tessuto imprenditoriale in patria.
Il concetto di co-sviluppo si è rafforzato negli ultimi dieci anni a fronte dei sempre più forti fenomeni di immigrazione verso i paesi più sviluppati e il conseguente e sempre più crescente fenomeno delle rimesse e quello più nascosto dei rientri in patria.
Dal convegno è emerso che il concetto di co-sviluppo si riferisce ad oggi principalmente alle risorse finanziarie che i migranti incanalano verso i rispettivi paesi di provenienza ma che tali risorse solo in rari casi vengono utilizzate per iniziative imprenditoriali che possano concorrere allo sviluppo dell’Albania. Le associazioni della diaspora possono in questo senso giocare un ruolo fondamentale per creare e proporre progetti imprenditoriali innovativi.
Tuttavia nel corso dell’evento è emersa una ulteriore indicazione, cioè il fatto che il capitale umano costituito da quegli Albanesi che hanno studiato e lavorato in Italia e che decidono di rientrare in patria o comunque di aprire lì proprie attività. Le competenze e le conoscenze acquisite nelle università e nelle aziende italiane, se debitamente incanalate e adattate al contesto albanese, possono contribuire alla crescita dell’economia dell’Albania, reintegrando nella società quei “cervelli” definiti troppo spesso in fuga.
In questo quadro il progetto triennale Albania Domani, finanziato dalla Fondazione Cariplo e realizzato da un consorzio di ONG, università e enti locali di cui è capofila la ONG CeLIM, rappresenta una interessante iniziativa che ha, tra i suoi obiettivi, proprio quello di indirizzare le risorse umane e finanziarie della comunità albanese in Italia a sostegno di attività di sviluppo in quattro settori strategici dell’economia e della società in Albania.
Nel settore delle energie rinnovabili il progetto intende operare nella formazione di tecnici qualificati e rafforzare le capacità dei centri di formazione professionale pubblici, supportando al contempo la crescita di un tessuto imprenditoriale in tali settori e favorendo il trasferimento di tecnologie dall’Italia all’Albania.
Il progetto promuove inoltre una agricoltura basata sul concetto di cooperazione di iniziative comunitarie, prevedendo tra l’altro la creazione di un consorzio dei vini del Kalmet e cooperative agricole nei comuni di Cukulat e Corovoda.
In aggiunta sono previsti interventi nel settore turistico, partecipando al restauro del patrimonio artistico di Berat e Scutari e sostenendo al contempo la creazione di iniziative private turistiche.
Infine verrà sostenuto lo sforzo di introdurre in Albania il concetto di impresa sociale e si sosterrà un ammodernamento dei servizi sociali permettendo la nascita di imprese private volte all’erogazione di servizi per le fasce più deboli della popolazione.
Al contempo verranno realizzati interventi trasversali ai vari settori, volti a rafforzare meccanismi di co-sviluppo, quali l’istituzione di un Registro bi-nazionale delle competenze. Il Registro binazionale delle competenze ‘Professionisti per l’Albania’ è un network dedicato ai cittadini albanesi che operano in Italia e in Albania. Grazie al Registro, professionisti, studenti ed esponenti dell’associazionismo albanese che sono interessati ad avviare attività tra l’Italia e l’Albania (ad esempio scambi formativi, partenariati economici e commerciali, progetti di cooperazione allo sviluppo) potranno conoscersi e mettersi in rete. In Albania e in Italia Il registro è riconosciuto e utilizzato da Istituzioni pubbliche, Imprese, ONG e organismi internazionali che promuovono scambi tra Italia e Albania e sono interessati a comunicare e ad avviare collaborazioni con migranti albanesi qualificati.
Il progetto vuole inoltre rafforzare il coordinamento tra i vari soggetti e iniziative volte allo sviluppo dell’Albania e in questo quadro si pone il patrocinio fornito al progetto stesso da parte della Cooperazione Italiana.