Il tema della Cooperazione nella campagna elettorale: promossi, bocciati e rimandati. Ecco le pagelle degli Stati Generali della Solidarietà a seguito del monitoraggio realizzato dal mese di marzo
Fonte: Stati Generali della Solidarietà e Cooperazione Internazionale
Elaborazione di Osservatorio sui Balcani
Due promossi, un rimandato e molti bocciati: solo tre partiti hanno preso impegni precisi nel proprio programma, la soddisfazione è dunque parziale e il lavoro da fare ancora molto. Questo è quanto emerge dal monitoraggio, compiuto dagli Stati Generali della Solidarietà e Cooperazione Internazionale, sul risalto dato al tema della cooperazione nella campagna elettorale.
Il 10 marzo scorso a Roma venne presentato dagli Stati Generali quello che è una sorta di contratto, un patto preventivo in dieci punti con i candidati alle prossime elezioni, con l'obiettivo comune di rendere maggiormente efficace l'azione di cooperazione e solidarietà del nostro Paese. L'iniziativa è stata promossa dagli Stati Generali della Cooperazione, un gruppo di oltre 150 ong, associazioni e realtà legate alla cooperazione internazionale, che ha tra i suoi obiettivi la promozione di una nuova politica di solidarietà e di relazioni comunitarie internazionali che metta al centro gli esseri umani e i loro diritti fondamentali, a partire dalla promozione del protagonismo degli attori della società civile locale e nell'affermazione dei diritti dell'infanzia, dall'empowerment delle donne, dalla difesa dell'ambiente e dei beni comuni.
Gli Stati Generali rilevano come in campagna elettorale, grazie anche alle numerose sollecitazioni giunte a tutte le forze politiche dalle reti della società civile (oltre agli Stati Generali, hanno promosso iniziative pre-elettorali anche AOI, CINI e GCAP), il tema sia stato dibattuto; in particolare vi hanno dedicato specifici appuntamenti del proprio tour elettorale il candidato premier del PD Walter Veltroni (nella tappa padovana) e quello della Sinistra Arcobaleno Fausto Bertinotti, che ha partecipato a Roma ad alcuni incontri pubblici sull'argomento. E' però vero, sottolineano gli Stati Generali, che l'argomento cooperazione non è mai stato affrontato nel corso dei dibattiti televisivi di maggiore richiamo.
Positiva la constatazione che il metodo dell'interlocuzione con la società civile e l'urgenza di una riforma complessiva del sistema della cooperazione italiana siano stati accolti e riconosciuti da molti schieramenti. Ma va anche sottolineato come solo alcuni partiti abbiano assunto oneri precisi e stringenti all'interno del proprio programma elettorale.
In particolare si rileva come l'attenzione verso la necessità di una seria riforma del settore compaia nei programmi del PD e della Sinistra Arcobaleno. Entrambi hanno contratto impegni chiari con i propri elettori in merito ad una sollecita approvazione della legge di riforma della cooperazione e all'aumento dell'aiuto pubblico allo sviluppo in sintonia con gli Obiettivi ONU del Millennio. Un breve e generico paragrafo su Solidarietà e Cooperazione si trova nel programma dell'UDC.
Il tema è invece completamente assente nei programmi di tutti gli altri schieramenti. Gli Stati Generali, che il 10 marzo scorso hanno sottoposto all'attenzione delle candidate e dei candidati premier il Decalogo della Solidarietà internazionale, si apprestano ora ad inviare lo stesso Decalogo anche ai singoli candidate e candidati al Parlamento che si sono dimostrati sensibili al tema, chiedendo a loro di assumerlo come impegno nel caso che vengano eletti, e si preparano a vigilare e verificare che gli impegni assunti non rimangano mere promesse elettorali.
Nell'ambito della sensibilizzazione e del coinvolgimento della società civile italiana su questo tema, gli Stati Generali hanno inoltre partecipato ieri a Bologna ad un incontro presso la facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Bologna organizzato dagli studenti del COSLI (Corso di Laurea in Cooperazione e Sviluppo Locale e Internazionale). Obiettivo dell'incontro, una riflessione sullo stato della cooperazione e sui cambiamenti che, a livello legislativo, sono prioritari e la stesura di un documento, sulla scia del decalogo degli Stati Generali, sottoscritto ed inviato dagli studenti ai candidati premier, per evidenziare i punti più urgenti da riformare.
In questi giorni, gli Stati Generali hanno infine inviato il testo del Decalogo ad un nutrito indirizzario di oltre 300 nomi di candidati al prossimo Parlamento, invitandoli ad assumerlo come impegno per il proprio operato nel caso in cui fossero eletti alle prossime elezioni del 13 e 14 aprile.