In Albania sono stati fatti passi avanti a supporto di persone con disabilità, ma una serie di problemi permangono e sono insufficienti gli interventi relativi al quadro medico e alle misure di prevenzione precoce alla disabilità. Se ne parla a Trieste il 18 dicembre, nella conferenza organizzata nell'ambito del progetto "ADRIA Tre" promosso da Informest
Fonte: Informest
Elaborazione di Osservatorio Balcani e Caucaso
Nell’ambito del progetto "ADRIA Tre" finanziato dalla Legge Regionale del Friuli Venezia Giulia 19/2000, il prossimo 18 dicembre, Informest organizza a Trieste l’evento “Friuli Venezia Giulia e Albania: insieme per l’integrazione della disabilità”.
L’iniziativa nasce dall’identificazione di alcune problematiche che accomunano le associazioni operanti in Albania nell’ambito della disabilità e dell’inserimento dei diversamente abili nel mondo del lavoro. Si tratta in particolare di questioni quali: la mancanza di una classificazione e relativo rilevamento della disabilità; la carenza di fondi a supporto di attività in corso e per lo sviluppo di nuovi servizi; la necessità di scambio di know-how e di trasferimento di buone pratiche con organizzazioni similari che operano in ambito europeo (creazione di partnership); l'esigenza di sensibilizzare la popolazione sul tema della disabilità e dell’inclusione sociale, soprattutto nelle aree rurali estremamente povere e culturalmente arretrate.
L’evento vuole rappresentare un momento di discussione e confronto volto al trasferimento di conoscenze e alla creazione di nuove collaborazioni durature nel tempo tra associazioni ed enti che operano nell’ambito del sociale in Friuli Venezia Giulia ed in Albania. Interverranno rappresentanti di enti, istituzioni e associazioni del Friuli Venezia Giulia e dell’Albania.
In Albania il problema sociale è particolarmente sensibile. La fascia di cittadini vulnerabili è considerevole, e l'opera di supporto e recupero è sostenuta da diversi programmi internazionali di sviluppo, primo dei quali è il Millennium Development Goals dell'ONU. Inoltre, sul piano specifico delle persone portatrici di disabilità, il paese ha definito una Strategia nazionale sui diritti delle persone con disabilità (NSPD) per il periodo 2004-2014 che evidenzia la nuova definizione di disabilità secondo la classificazione internazionale dell'Organizzazione mondiale della sanità. Un monitoraggio effettuato sul biennio 2008- 2009 ha messo in luce i primi risultati conseguiti, quali l'aumento del numero di beneficiari di indennità per disabilità e il numero crescente di persone nelle strutture dedicate, l'aumento del numero di scuole e centri sanitari che forniscono elementi di accessibilità, la creazione di nuovi servizi sociali, e una serie di interventi socio-sanitari nell'intero paese.
I risultati sono stati resi possibili da interventi sulla legislazione nazionale e dalla firma della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità nel dicembre 2009. I problemi tuttavia permangono, specie sul piano locale, e insufficienti paiono ancora i provvedimenti relativi al quadro medico e alle misure di prevenzione precoce alla disabilità. Secondo la Strategia NSPD, nel 2009 paese vi sarebbero stati circa 106 mila persone disabili, di cui 49 mila invalidi al lavoro e 57 mila disabili dalla nascita, un dato tuttavia ritenuto notevolmente sottostimato.
L'iniziativa di Trieste si aprirà con il saluto di diversi rappresentanti istituzionali. Tra di essi gli assessori regionali del Friuli Venezia Giulia, Elio De Anna e Luca Ciriani, il presidente Informest – Silvia Acerbi e un rappresentante del ministero del Lavoro della Repubblica di Albania. Seguiranno, divisi in diversi panel, gli interventi di operatori di settore. Come Lucilla Frattura, della Direzione centrale salute integrazione sociosanitaria e politiche sociali della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, che interverrà sulle classificazioni di disabilità, ma anche rappresentanti di enti albanesi come Edlira Bequiri, pediatra del Ospedale Maria Teresa a Tirana e Bashkim Seiti, direttore Associazione Aiuta la Vita di Vaqar.