Il 24 febbraio a Trento una serata dedicata al "Tempo della festa. Racconti balcanici e musica klezmer", viaggio artistico musicale alla scoperta della dimensione della festa nei paesi balcanici prima dell'ultimo conflitto. La serata è organizzata da Trentino con i Balcani e Viaggiare i Balcani, con il sostegno di Teatro San Marco di Trento, Provincia autonoma di Trento e Fondazione Caritro
Fonte: Trentino con i Balcani
“Festeggiavamo tutto insieme, non ci interessava chi fosse che cosa”. (Il tempo della festa)
Venerdì 24 febbraio alle ore 21.00, presso il teatro S.Marco in via S. Bernardino a Trento, avrà luogo l'evento "Il Tempo della festa. Racconti balcanici e musica klezmer", viaggio artistico musicale alla scoperta della dimensione della festa nei paesi balcanici prima dell'ultimo conflitto. La serata è organizzata dalle associazioni Trentino con i Balcani e Viaggiare i Balcani, con il sostegno del Teatro San Marco di Trento, la Provincia autonoma di Trento e la Fondazione Cassa di Risparmio Trento e Rovereto.
Nel Balcani le feste religiose e civili erano occasioni di condivisione, accoglienza, di gioia e di memoria comune. La Pasqua, il Bajram musulmano e il Natale cattolico, la festa della Repubblica, il giorno della gioventù, il dernek, le feste di matrimonio (pilav), il primo maggio, la festa della donna e altre ancora facevano vivere la natura multiculturale del Paese, un carattere comune a tutti gli abitanti, indipendentemente dalla religione.
"Il tempo della festa" è un progetto prodotto da Babelia&C. E sostenuto da Fondazione Langer di Bolzano e Cooperazione Italiana allo Sviluppo (UTL di Sarajevo), realizzato da Roberta Biagiarelli con la collaborazione di Elvira Mujcic nella raccolta e nell'elaborazione dei testi e l'accompagnamento musicale della Maxmaber Orkestar.
Il progetto ha preso avvio nell'agosto del 2007 con la prima tappa di raccolta delle testimonianze del "Tempo della festa" a Srebrenica, nel corso della Settimana Internazionale della Memoria organizzata dalla Fondazione Langer. Roberta Biagiarelli comincia la raccolta delle testimonianze con l'importante apporto di Elvira Mujcic - originaria di Srebrenica e autrice di “Al di là del caos, cosa rimane dopo Srebrenica” (Infinito Edizioni).
La raccolta delle conversazioni con cittadini della Bosnia Erzegovina è proseguita nel 2008, in cui è stato chiesto loro di raccontare dei momenti di feste condivise prima dell’ultimo conflitto. Non feste esclusivamente religiose, ma anche quelle statali: la festa della Repubblica, il giorno della gioventù, il dernek, le feste di matrimonio (pilav), il primo maggio, la festa della donna e altri anniversari, come compleanni e battesimi, con il tentativo di recuperare momenti di gioia e di memoria comune legata al cibo, agli abiti, ai luoghi, ai profumi, alle case.
La Maxmaber Orkestar è una formazione musicale italo-bosniaca che nasce nel 2003 a Trieste, città che da sempre rappresenta un luogo di scambio e di contaminazione tra genti e culture diverse, porta naturale, spesso appena aperta, ma mai del tutto chiusa, tra Oriente ed Occidente. Il progetto Maxmaber accoglie e riunisce attorno a sé musicisti che guardano all'arte di strada come modello di ricerca musicale ed artistica, modello di espressione per "irrompere" in piazze, strade, feste popolari, teatri, matrimoni, festival, con la musica rigorosamente acustica dei propri strumenti e delle proprie voci.
Voci, fisarmonica, sax soprano, chitarra acustica, cajon, darabuka, violino e contrabbasso, per trascinare gli ascoltatori in un viaggio attraverso la tradizione popolare dell'Europa orientale e del Mediterraneo. Il klezmer della cultura yiddish, la musica Rom e balcanica, in particolare le sevdalinke bosniache e i canti macedoni, fino alla Grecia, al Sud Italia e al Maghreb.
L'iniziativa di venerdì 24 febbraio a Trento conclude il ciclo di incontri "Balkan Pills. Pillole dai Balcani", che ha avuto come obiettivo quello di avvicinare la cittadinanza alla conoscenza della regione balcanica in senso ampio: le sue culture, le sue tradizioni, i suoi abitanti, i suoi luoghi, la sua storia.