Presentato lo scorso 22 febbraio il piano della Provincia autonoma di Trento in materia di solidarietà internazionale, relativo ai progetti annuali e pluriennali avanzati dalle associazioni trentine. All'evento erano presenti il presidente della Provincia, Lorenzo Dellai e l'assessore provinciale alla Solidarietà internazionale Lia Giovanazzi Beltrami, oltre ai rappresentanti di alcune associazioni tra i quali il Tavolo trentino per il Mozambico e il Tavolo Balcani
Fonte: Provincia autonoma di Trento
"Proprio in un momento di crisi come questo, se non vogliamo diventare una società ‘barbara’, dobbiamo tenere alto il valore della solidarietà e della cooperazione allo sviluppo". Sono le parole del presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, lo scorso 22 febbraio durante l'incontro pubblico di presentazione del programma 2011 per la solidarietà internazionale. "Io sono convinto che i trentini capiscano che quello che facciamo è un investimento anche sul nostro futuro, sui nostri figli, su un'idea di società che vogliamo continuare con convinzione a coltivare."
La crisi dunque non fa calare l’impegno dei trentini verso chi ha di meno, in ogni parte del mondo, come sottolineato dall'assessore provinciale alla Solidarietà internazionale Lia Giovanazzi Beltrami. Le associazioni che operano nei vari paesi dell'Africa, dell'Asia, dell'America Latina e anche dell'Europa (orientale e balcanica), accreditate presso la Provincia, sono 270 e in continua crescita. "Registriamo anche - ha detto l'assessore - un aumento della quota di risorse che esse mettono direttamente a disposizione per realizzare i diversi progetti." Da parte dell'amministrazione, le risorse sono pari allo 0,25% del Bilancio provinciale, circa 12 milioni di euro in tutto, destinati ai contributi e alle iniziative dirette. Siamo sopra la media italiana anche se ancora lontani dallo 0,70% indicato dall'Ocse (però sul Pil e non sul Bilancio dello Stato) per i paesi industrializzati.
Per quanto riguarda le graduatorie annuali e pluriennali dell'Assessorato alla solidarietà internazionale, relative ai 92 progetti proposti al cofinanziamento dalle associazioni trentine che operano nel settore, entro il termine del 15 ottobre 2010, i dati di sintesi sono i seguenti:
- 85 le domande ammesse alla valutazione, 33 riferite a progetti di cooperazione allo sviluppo pluriennali (di cui 18 triennali e 15 biennali) e 52 a progetti di cooperazione allo sviluppo annuali;
- le risorse attualmente a disposizione permettono di sostenere 36 progetti di cooperazione allo sviluppo annuali, per un contributo provinciale complessivo di Euro 1.877.551,00; 12 progetti di cooperazione allo sviluppo pluriennali, di cui 6 biennali e 6 triennali, per un contributo provinciale complessivo di Euro 888.756,00 per il 2011, Euro 689.391,00 per il 2012 e Euro 354.558,00 per il 2013.
Poi c’è la cooperazione di comunità, in particolare in due zone, Balcani e Mozambico.
Mauro Cereghini ha portato i saluti delle tre realtà attive nei Balcani, Tavolo Kossovo, Progetto Prijedor e Tavolo Kralievo: “Fare cooperazione di comunità significa agire, assieme alle realtà locali, istituzionali e non, in tanti ambiti diversi, dal sociale, all’agricoltura, alle politiche giovanili e così via. Dieci anni fa il punto di partenza era dato, ovviamente, dalla ricostruzione postbellica, ma oggi si spazia in moltissimi campi. I nostri Tavoli oggi lavorano assieme e fanno rete; anche la progettualità viene concordata assieme e questo porta un valore aggiunto.”
E' stata poi la volta del Tavolo trentino con il Mozambico, che a sua volta festeggia quest'anno il decennale. “Queste esperienze dei Tavoli - ha spiegato Paolo Rosatti - sono un po’ un fiore all’occhiello della nostra cooperazione allo sviluppo perché mettono assieme diversi 'attori' che lavorano con realtà omologhe in aree bisognose del mondo. Anche il Tavolo del Mozambico si caratterizza come un progetto multisettoriale ed è fatto in partenariato; ciò significa ad ogni azione sviluppata in Mozambico corrisponde un gruppo di lavoro in Trentino che coinvolge associazioni, enti pubblici, casse rurali e così via. Oltre naturalmente alla Provincia che copre il 60-65% del budget complessivo.” Il 1° marzo, proprio per sottolineare la condivisione di una filosofia di fondo che ispira il loro operato, i Tavoli dei Balcani e quello del Mozambico terranno una presentazione congiunta alle gallerie di Piedicastello dal titolo "Dalla Drina allo Zambesi".
Alberto Robol ha presentato invece le attività della Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto di cui è Reggente, il cui rapporto con la Provincia è disciplinato da un accordo di programma : “Una parte del Bilancio - ha spiegato - è destinata al finanziamento di Osservatorio Balcani e Caucaso. Poi vi sono tutte le altre iniziative; quest'anno, solo per fare un esempio, il ricordo di don Silvio Franch, promotore del dialogo interreligioso e della convivenza fra le culture, o il Congresso dei ragazzi di maggio, che coinvolge studenti delle scuole primarie del Trentino e di molte altre regioni italiane".
Infine le emergenze, create da eventi come la siccità che ha afflitto la Somalia (sostegno all'associazione Water for Life), o come l’inondazione che ha colpito il Benin (sostegno all'associazione Linea diretta Benin), o ancora, come l’emergenza sanitaria in Zimbabwe (sostegno all'associazione Lifeline Dolomites).
“Penso che sia bene comunicare anche in maniera dettagliata come vengono destinate le risorse della solidarietà internazionale - a detto ancora il presidente Dellai - perché noi non abbiamo nulla di cui vergognarci e nulla da nascondere, ma anzi siamo molto orgogliosi di ciò che facciamo. E’ chiaro che anche in questo campo si può migliorare; questo settore è comunque uno dei punti strutturali della nostra azione di Governo e quindi intendiamo continuare a coltivarlo. Al di là del grande interesse che i singoli progetti rivestono ciò che emerge è il profilo di un sistema, il cui cuore è rappresentato dai volontari e dalle associazioni presenti in Trentino. Poi ci sono realtà che non hanno nulla da invidiare alle ‘famose’ ong, realtà che, partendo dal puro volontariato, hanno saputo coltivare anche punte molto alte di professionalità, e mi riferisco innanzitutto all’esperienza dei Tavoli. Un altro attore significativo è il Centro di Formazione alla solidarietà internazionale, che sta lavorando molto bene, assieme all’Ocse e all’Università di Trento, dando corpo ad una idea di internazionalizzazione che è un mix di visione, tensione verso la solidarietà, capacità di comprensione degli eventi, formazione civile dei trentini e interscambio economico, perché anch’esso è importante. Tutto ciò dà corpo ad un modo di fare cooperazione allo sviluppo assolutamente innovativo, a cui altre realtà territoriali guardano con interesse.”