Quattro membri della delegazione inguscia a Seliger, un campo giovanile organizzato dal governo russo, rispondono alle nostre domande
Ti senti europeo?
- No, non direi che sono europeo.
- Mi considero europeo perché vivo nella parte europea della Russia. Ma prima di tutto sono figlio del mio popolo, mi sento inguscio.
- Io mi sento semplicemente cittadino del mondo. Ma mi oriento di più verso l'Europa che non verso l'America o l'Oriente.
- Sì, mi considero europeo. Tutte le strade portano a Roma.
Come descrivereste l'Europa?
- In Europa ci sono Paesi sviluppati...anche se ora l'Unione europea può essere considerata un solo Paese, vi vige una sola legge.
- Paesi democratici, libertà di parola, libertà di movimento, libertà di pensiero...
- L'Europa è simbolo di sviluppo. L'Unione europea è sempre un passo avanti rispetto a tutto resto del mondo per cultura, moda e scienza. E anche noi siamo europei, vogliamo vivere in un Paese grande come l'Europa, poterci muovere liberamente, senza tanti confini e problemi. Bisogna cercare di raggiungere l'Europa.
L'Unione europea può fare qualcosa per l'Inguscezia?
- Sì, potrebbe, se la Russia lo permettesse.
- Potrebbero fare qualcosa, ma non dare soldi. Ci dovrebbero essere scambi di studenti, iniziative di questo tipo. Non ci serve che ci diano ad esempio un milione di euro. I nostri giovani possono guadagnarselo da soli. Ma serve avere più istruzione e conoscenze. L'accesso a educazione di alto livello è limitato anche per via del fatto che da noi ci sono molti conflitti.
- Sì, sarebbe molto importante se l'Unione europea ci aiutasse davvero, aumentando i contatti, creando progetti di scambi tra università.
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