Sidonia Bogdan è una famosa giornalista rumena che ha condotto inchieste su casi di corruzione riguardanti l'ex primo ministro Gabriel Oprea e su vicende di plagio in cui erano coinvolti politici rumeni. In un' intervista rilasciata a "Dilema Veche", ha dichiarato che la maggior parte dei media mainstream in Romania promuove interessi politici.
Un'indagine rispetto ai chioschi ed edicole rumene rivela la situazione drammatica in cui versa l' industria giornalistica: i giornali non ci sono quasi più, dal momento che vengono esposti soprattutto riviste di intrattenimento o giocattoli.
Nicolas Don è un giornalista francese di origini rumene. Stabilitosi in Romania nel 1989, è stato testimone della rivoluzione e degli eventi successivi. Osservatore attento degli eventi nel paese, della situazione della stampa rumena e del suo declino.
Catalin Tolontan, caporedattore del quotidiano sportivo Gazeta Sporturilor, è stato oggetto di sorveglianza mentre stava lavorando ad un’indagine sui tragici eventi del Club Colective, in cui hanno perso la vita 61 persone e molte altre sono state ferite.
Il 25 novembre l’ONG rumena ActiveWatch, impegnata sul tema della libertà dei media, ha rilasciato un comunicato chiedendo alle autorità di indagare le azioni di sorveglianza ai danni del giornalista Catalin Tolontan, e di intraprendere tutte le azioni necessarie ad assicurare la sicurezza del giornalista e della sua famiglia. “Il caso Tolontan è molto preoccupante e purtroppo non è un caso isolato- ha dichiarato Razvan Martin- coordinatore del progetto FreeEx di Active Watch.
In Romania, i mass media tradizionali affrontano una crisi economica molto seria. Mentre la pressione politica diminuisce, sale quella di natura economica. Il Legal Resource Center (CRJ) ha organizzato un seminario rivolto ai giornalisti sul ruolo dei giornalismo nella promozione dei diritti umani in Romania, un tema spesso trascurato dalla categoria a causa della mancanza di tempo e risorse economiche. I temi sono spesso trattati in maniera superficiale, così che il pubblico rimane all’oscuro di molti elementi. Il passo verso la completa disinformazione è breve. Media alternativi, freelancers e social media sono una via d’uscita, ma la qualità del loro operato non è sempre assicurato. Si può ritenere che il pubblico sia sufficientemente educato per distinguere la verità dalla manipolazione? Serve un dibattito pubblico su questi temi, perchè la fiducia del pubblico verso i media, sia quelli tradizionali che gli “alternativi”, sta rapidamente diminuendo.
2014 – La crisi della libertà di stampa si aggrava in Romania. Molti proprietari di mass media sono stati condannati. Le vendite sono in calo. I giornalisti percepiscono salari inadeguati e scontano un forte precariato, con la sola eccezione della stampa di qualità. A causa della paura di perdere il posto di lavoro, i giornalisti sono sempre più disposti a fare dei compromessi e ad accettare gli abusi senza esporrli pubblicamente. Un reportage del Center for Independent Journalism rileva questi deficit.
Il report annuale FreeEx riporta per l'anno elettorale 2014 un arretramento della libertà di stampa, con casi già esistenti e nuovi gravi casi di attacchi fisici, minacce e pressione politica sui giornalisti. Il 2014, tuttavia, è stato caratterizzato dalla condanna da parte della giustizia di alcuni proprietari di media, prova del collegamento tra i media e i politici, da casi di limitazione all'accesso alle informazioni pubbliche e di restrizioni attuate dal Consiglio Nazionale per le Telecomunicazioni, che avrebbe il ruolo di garante per la qualità e la libertà di stampa.