L'Associazione dei Giornalisti Europei (AEJ) in Bulgaria chiede che venga aperta un'indagine sui fondi assegnati a quattro media bulgari. L'indagine richiesta dovrebbe accertare se esiste conflitto d'interessi nei contratti siglati fra il Ministero della Cultura, compagnie private e media relativamente alla copertura della presidenza bulgara del consiglio dell'UE nel 2018. I rappresentanti di AEJ si dicono preoccupati per la decisione di assegnare fondi pubblici a quattro media che risultano fra loro collegati: 'Standard Daily', 'Standard Agency', 'Blitz agency' e 'Pik agency'.
Centinaia di artisti, professori e comuni cittadini hanno firmato una petizione diretta al primo ministro Boyko Borisov esigendo le dimissioni del ministro della cultura Vezhdi Rashidov. "La libertà di parola non è un'astrazione, ma un diritto umano fondamentale. Abbiamo assistito ad atti di pressione apertamente esercitata dal ministro Vezhdi Rashidov verso un rispettato giornalista della Televisione Nazionale Bulgara, così come i critici di Rashidov che sono stati licenziati dalla Galleria d'Arte Nazionale in modo discutibile, dopo le loro dichiarazioni critiche in uno show televisivo. Consideriamo tali azioni come altamente inaccettabili in un un paese europeo e democratico, pertanto, non possiamo restare indifferenti... ", scrive la petizione.
Il Ministro bulgaro della Cultura Vezhdi Rashidov ha tentato palesemente di fare pressione politica su un giornalista del canale pubblico BNT. In una lettera alla Televisione Nazionale Bulgara (BNT), il ministro esprime la sua insoddisfazione verso le critiche espresse da esperti nel programma televisivo del giornalista Georgi Angelov, rivolgendosi ad Angelov con le parole: "gli consiglio di non fare costantemente ironia sullo stato, che paga anche il suo stipendio". L'Associazione dei Giornalisti Europei - Bulgaria (AEJ) insiste per le dimissioni immediate di Rashidov dal ruolo di ministro della Cultura.
Secondo un recente sondaggio della Fondazione Konrad Adenauer, solo un cittadino bulgaro su otto crede che i media nel paese siano liberi. Il settore dell'informazione continua a godere di bassa fiducia.
Editori e caporedattori del settimanale "Capital" e del quotidiano "Dnevnik" hanno protestato dopo che il procuratore generale Sotir Tsatsarov ha definito i due media come "brodaglia".
Il giornalista bulgaro Stoian Tonchev è stato picchiato brutalmente da un gruppo di uomini a Pomorie. L’hanno minacciando ordinandogli di smettere di fare il suo lavoro per una edizione locale on line.
L’Associazione dei Giornalisti Europei in Bulgaria ha reagito con fermezza alla pretesa del vicepresidente del Parlamento Bulgaro, Dimiter Glavchev, il quale insiste che la Agenzia di Sicurezza Nazionale (DANS) deve invesigare contro Mediapool.bg riguardo le loro fonti di informazione. “Pensiamo che l’appello del vicepresidente sia un precedente pericoloso che creerebbe un atmosfera di intimidazione e provocerebbe autocensura”, afferma EAJ-Bulgaria.
Ventinove giornalisti di diversi paesi hanno inoltrato, insieme alla Corte di Giustizia Europea, 27 reclami contro il Parlamento Europeo, il quale ha rifiutato di dare informazioni su come i suoi membri spendono la loro idennità.
Hristo Mladenov, politico e membro eminente del tribunale informale rom noto come "Meshere" ha minacciato la giornalista Veronika Dimitrov, dicendosi pronto a scatenare una "guerra civile" e "rivolte pre-elettorali" a causa delle sue indagini giornalistiche. La Dimitrova ha portato alla luce legami tra il partito di Mladenov e gang dedite allo scippo in Bulgaria.
Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha messo al bando due corrispondenti della BBC, oltre a molti giornalisti russi e varie figure pubbliche. Anche la giornalista Elena Yoncheva e la deputata nazionalista Magdalena Tasheva, entrambe bulgare, compaiono nella "lista nera".