La procura bulgara ha aperto un procedimento contro il capo-redattore e co-proprietario del website inverstigativo "Bivol", Atanas Chobanov, per diffamazione nei confronti dell'ex ministro degli investimenti Ivan Danov. Bivol ha denunciato una truffa dello stesso Danov nei confronti del sistema sociale francese: nel periodo settembre 2004/ maggio 2005 l'ex ministro avrebbe ricevuto 15mila euro di sussidi di disoccupazione in Francia, lavorando però contemporaneamente a sviluppare progetti d'investimento in Bulgaria. L'azione contro Chobanov rappresenta l'ennesimo caso di uso della procura contro la libertà di stampa sotto la direzione del procuratore capo Sotir Tsatsarov.
La procura bulgara è rimasta inattiva per un anno - quanto basta per far scadere i termini - nell'indagine contro l'ex ministro Ivan Danov. Il caso è stata quindi ufficialmente chiuso. Subito dopo, la procura regionale di Sofia ha aperto un procedimento legale contro Atanas Chobanov, capo-redattore del sito investigativo "Bivol", che rivelò la truffa dello stesso Danov ai danni dei servizi sociali francesi.
Due giornalisti televisivi americani del canale WDBJ7 sono stati assassinati durante la raccolta di interviste in un centro commerciale, nello stato della Virginia. L'assassino, un dipendente licenziato del canale tv, ha poi tentato il suicidio, e si trova in ospedale in condizioni critiche.
L'agenzia per le entrate bulgara ha dato inizio ad una piena revisione contabile per tutti i media a stampa, con retroattività di cinque anni. L'annuncio arriva dopo che il quotidiano "Sega" ha denunciato di essere sotto controllo come conseguenza della posizione critica verso il governo.
L'Unione dei giornalisti bulgari insiste per la protezione legale della categoria, dopo la chiusura del quotidiano "Presa" e del settimanale "Tema". L'organizzazione ha espresso preoccupazione, visto che 100 giornalisti sono rimasti senza lavoro. L'Unione protesta contro il monopolio mediatico in Bulgaria.
Il quotidiano "Presa" e il settimanale "Tema" chiudono i battenti dal 1 agosto 2015 a causa di mancanza di fondi. Più di cento giornalisti perdono così il proprio posto di lavoro.
Il direttore dalla programmazione della Radio Nazionale Bulgara (BNR) è stato licenziato, mentre i giornalisti continuano a protestare contro i tagli alle retribuzioni decise dalla direzione dell'emittente pubblica.
L'esperta di media prof.ssa Neli Ognyanova sostiene che la soluzione della crisi nella Radio Nazionale Bulgara (BNR) - dove i giornalisti protestano contro tagli alle retribuzioni - deve essere superata attraverso miglioramenti nel management della radio.