I giornalisti albanesi hanno espresso la loro ferma opposizione alla bozza di un articolo presente nella riforma del sistema giudiziario che, a loro dire, mira a limitare l'indagine giornalistica sull'operato dei pubblici ministeri.
In seguito alla riforma della giustizia, punto di svolta nella storia dell'Albania, una riflessione sul ruolo del giornalismo nella sfera politica e sociale del paese.
I giornalisti albanesi denunciano il controllo da parte dei politici e di persone connesse alla criminalità organizzata sulle indagini fatte dai loro colleghi. Controllo eseguito attraverso la minaccia o l'offerta di denaro.
La proposta di legge del governo sui media on-line viene interpretata da molti operatori Internet come il tentativo di limitare la libertà di stampa. Inoltre viene criticata la mancanza di trasparenza nell'intero processo.
Nessuna informazione sui bandi e neppure su curricula e stipendi dei propri dipendenti. Il comune di Scutari rifiuta ai giornalisti una serie di informazioni, violando così la legge.
Il governo albanese sta lavorando su un pacchetto di leggi per regolamentare l'informazione on-line. L'Unione dei giornalisti albanesi ha già espresso le sue preoccupazioni.
Il controllo di lunga data da parte dello stato e delle imprese ha generato una carenza di credibilità nei lavori dei giornalisti albanesi. Ciò accade anche in casi eccezionali compresi i disastri naturali come quello che qualche anno fa ha colpito la città di Shkodra.
L'ambasciatore dell' Osce a Tirana ha dichiarato che è anormale l'infinito ritardo nella nomina del direttore generale di RTSH. Il Parlamento sta cercando il candidato giusto per servire la politica, e non le persone.
In dieci anni i giornalisti albanesi hanno visto peggiorare le proprie condizioni di lavoro: le loro organizzazioni sono troppo deboli per poterli difendere dall'arbitrarietà dei proprietari dei media e i giornalisti ricevono minacce dai criminali ma non vengono protetti dalle istituzioni statali.
Le organizzazioni dei giornalisti albanesi hanno presentato alla Commissione per i Media del Parlamento albanese la situazione finanziaria critica in cui si trovano i propri affiliati. Gli stipendi non sono pagati regolarmente ed i datori di lavoro della metà dei giornalisti non versano i contributi per la previdenza sociale.