I treni che (non) collegano l'UE coi Balcani occidentali
ita engTra Maggio e luglio 2024 Jon Worth, un attivista impegnato nel chiedere un migliore trasporto ferroviario in Europa, ha trascorso circa un mese documentando lo stato dei collegamenti ferroviari transfrontalieri nel sud-est Europa , salendo a bordo di decine di treni, perlopiù locali, e attraversando o visitando anche una serie di tratti transfrontalieri che attualmente non vedono dei servizi ferroviari attivi.
Lo stato di questi collegamenti è nella maggior parte dei casi molto precario e lacunoso: poco sorprendente, considerato che i collegamenti transfrontalieri tendono sempre a essere peggiori di quelli interni, e che già i servizi ferroviari interni sono deboli in molti paesi del sud-est Europa. In alcuni casi sarebbero necessari interventi infrastrutturali, mentre in altri sarebbe sufficiente intervenire sui convogli e ridurre la frammentazione dei servizi, che quasi ovunque si interrompono per ragioni politiche o burocratiche nei pressi delle frontiere. Si tratta di interventi relativamente poco costosi, che potrebbero essere sostenuti dall’Unione europea se non altro laddove interessano i collegamenti ferroviari tra regioni della stessa UE e i Paesi candidati con cui confinano.
Le fotografie seguenti, scattate da Jon Worth durante il suo viaggio, mostrano proprio alcuni dei punti e delle linee di passaggio tra l’Unione europea e i Paesi dei Balcani occidentali.
Questo materiale è pubblicato nel contesto del progetto "Energy4Future" cofinanziato dall’Unione europea (Ue). L’Ue non è in alcun modo responsabile delle informazioni o dei punti di vista espressi nel quadro del progetto. La responsabilità sui contenuti è unicamente di OBC Transeuropa. Vai alla pagina "Energy4Future"