Già presente da tempo in Europa sud-orientale come importante attore economico e politico, negli ultimi anni la Cina inizia ad avere nella regione un'influenza crescente anche sul mondo dell'informazione. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [27 dicembre 2020]
Non solo politica ed economia, ma anche informazione. Il ruolo della Cina in Europa sud-orientale si fa più visibile, con ricadute nel modo in cui i media dell'area balcanica interagiscono con le istituzioni di Pechino e raccontano ai propri lettori la realtà della Repubblica popolare cinese e il suo rinnovato ruolo di potenza globale.
A fare il punto sulla crescente influenza cinese nel mondo dell'informazione nei Balcani è un rapporto recentemente pubblicato dalla fondazione Konrad Adenauer , che individua linee guida e peculiarità relative ai vari paesi dell'area.
Un forte aumento della presenza mediatica cinese, soprattutto negli ultimi due anni, è riscontrabile in tutta l'area, insieme all'approfondirsi di formule di collaborazione tra media cinesi e locali, sia pubblici che privati, con contenuti che tendono ad essere positivi o neutrali nei confronti di Pechino e poco spazio ad analisi approfondite o critiche.
Seguendo politica ed economia, la presenza mediatica cinese è particolarmente sentita in alcuni paesi come Serbia, Bulgaria, Albania e Montenegro, con un numero crescente di sinergie tra le agenzie stampa locali e la cinese Xinhua e sezioni dedicate ai fatti cinesi sulle pagine dei quotidiani balcanici.
Seppur efficace, lo sforzo comunicativo di Pechino incontra però anche ostacoli importanti come distanza culturale e formalismo eccessivo. Ma anche la crisi COVID-19 sembra aver danneggiato l'immagine della Cina nei Balcani, rafforzando pregiudizi su abitudini considerate esotiche, come quelle alimentari che avrebbero dato vita alla pandemia, e sui sistemi orwelliani – seppur efficaci - con cui Pechino è riuscita a tenerla sotto controllo.
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