Parte in Bulgaria la costruzione del ramo balcanico del “Turkish Stream” il nuovo gasdotto che porterà gas russo verso l'Europa occidentale. Firmato ieri a Sofia l'accordo con la compagnia saudita "Arkad". Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [19 settembre 2019]
Un accordo lampo, annunciato a sorpresa ieri nella capitale bulgara. Il governo di Sofia ha presentato l'accordo con la compagnia saudita “Arkad” per la costruzione del primo tratto della diramazione balcanica del “Turkish Stream”, gasdotto che porterà gas russo verso Ungheria e Austria.
L'intesa, sottoscritta ieri dal premier bulgaro Boyko Borisov, in presenza dell'ambasciatore saudita Mesfer bin Abdullah e del ministro dell'Industria russo Denis Manturov, prevede la costruzione di una sezione di 474 chilometri, che partendo dalla Turchia attraversi tutta la Bulgaria fino al confine con la Serbia. Secondo i piani di Sofia, il gasdotto dovrebbe essere completato dalla “Arkad” entro 615 giorni, per un costo complessivo che si aggira intorno agli 1,1 miliardi di euro.
Il nuovo progetto ricalca quasi fedelmente il tracciato del “South Stream”, gasdotto sponsorizzato da Mosca e naufragato nel 2014 per le resistenze dell'UE, che contestava il mancato rispetto dei regolamenti comunitari sulla competizione in campo energetico.
A differenza del suo predecessore, “Turkish Stream” sembra però avere concrete possibilità di essere completato: la presenza di rappresentanti sauditi e russi alla firma ha portato a speculazioni su un accordo dietro le quinte sull'asse Riad-Mosca, mentre il silenzio di Bruxelles fa pensare ad un tacito “via libera” da parte dell'Unione.
Nel frattempo il governo bulgaro ha annunciato che il finanziamento dell'opera è assicurato, che il 90% dei tubi è già disponibile e che i lavori per la loro posa inizieranno immediatamente.
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