Sciopero generale oggi in Grecia, il primo da quando Alexis Tsipras ha preso le redini del paese, contro le misure di austerità necessarie per un nuovo prestito di salvataggio. Francesco Martino (OBC) per il GR di Radio Capodistria [12 novembre 2015]
Scuole chiuse, traghetti bloccati, aerei a terra, ospedali che hanno assicurato solo i servizi più urgenti. La Grecia è stata bloccata dal primo sciopero generale chiamato dai sindacati a partire dallo scorso gennaio, da quando cioè Alexis Tsipras è alla guida del paese.
Al centro delle proteste il nuovo pacchetto di misure d'austerità che il governo sta preparando per venire incontro alle richieste dei creditori internazionali, che le hanno poste come condizione necessaria per erogare un nuovo pacchetto di salvataggio da 86 miliardi di euro.
Tra le misure più contestate nuovi tagli alle pensioni, aumento della pressione fiscale, ma soprattutto nuove regole che potrebbero portare migliaia di famiglie indebitate a perdere la propria casa. Ventimila persone sono scese in piazza ad Atene, dove tre cortei hanno attraversato pacificamente la capitale, anche se si sono registrati scontri tra un gruppo di manifestanti incappucciati e polizia nei pressi del parlamento.
Tsipras ha fatto dello stop all'austerità il suo slogan politico, ma nello scorso luglio il giovane premier ha poi accettato le condizioni per il nuovo prestito, nonostante un referendum in cui avevano trionfato i “no”. La mossa aveva portato alla caduta del suo governo e ad uno scontro interno al partito, con la fuoriuscita degli esponenti più contrari al compromesso.
Le elezioni anticipate di settembre hanno visto Tsipras di nuovo trionfatore: lo sciopero di oggi però mostra che la luna di miele tra il leader di Siryza e la Grecia è ormai conclusa.
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